Il 2023 per le imprese artigiane sarde è stato un anno di contrasti, un percorso tortuoso tra speranze e difficoltà. Nella prima metà dell'anno, l'economia è rimasta stagnante, con segnali di ripresa solo nella seconda metà, grazie al turismo e alle costruzioni. Tuttavia, questa ripresa è stata debole, segno di un sistema che fatica a ritrovare il proprio equilibrio.
Le piccole imprese sono state le più colpite, dimostrando una vulnerabilità preoccupante. Mentre le aziende più grandi riescono a mantenere una certa stabilità, prevedendo però difficoltà per il 2024, le piccole lottano per sopravvivere. Le costruzioni e l'impiantistica hanno avuto un sostegno dalla domanda di riqualificazione edilizia, ma il commercio è rimasto in ginocchio.
Quasi il 20% delle imprese artigiane ha registrato una crescita molto intensa dei costi di produzione, mentre un altro 73% ha visto aumenti più modesti. Nonostante questi rincari, molti artigiani hanno mantenuto stabili i prezzi di vendita, un segno di resilienza e di rispetto verso i clienti.
Tuttavia, la pressione fiscale, la burocrazia e la concorrenza rimangono problemi gravosi.
Le politiche monetarie restrittive degli ultimi anni hanno peggiorato l’accesso al credito bancario. Se nel 2021 solo il 2,3% delle imprese segnalava problemi di finanziamento, nel 2023 questa quota è salita al 13,4%. Un segnale preoccupante, che riflette le difficoltà crescenti nel mantenere la liquidità necessaria per operare.
Solo una minoranza delle imprese, il 16,5%, prevede investimenti nei prossimi due anni. Tra le imprese più grandi, questa percentuale sale al 44%, ma tra quelle più piccole scende al 14%. Lo scenario di mercato è ritenuto incerto, non adatto a pianificare azioni di sviluppo. Molte imprese non hanno margini economici per progettare nuovi investimenti.
Nonostante tutto, c'è chi guarda avanti. Un terzo delle imprese artigiane manifatturiere è pronto a investire in impianti di energie rinnovabili, come il fotovoltaico, a patto di poter disporre di incentivi adeguati. La CNA Sardegna propone un sistema di incentivi per promuovere l'installazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei capannoni, con l'obiettivo di ridurre i consumi energetici e aumentare la produzione di energia pulita.
Il futuro dell’artigianato sardo dipenderà dalla capacità di superare le difficoltà attuali e di sfruttare le risorse disponibili in modo intelligente e strategico. Come sottolineano Francesco Porcu e Luigi Tomasi della CNA Sardegna, il rilancio dell’economia regionale sarà possibile solo se le risorse finanziarie verranno allocate in modo virtuoso nei prossimi anni. La strada è lunga e difficile, ma con determinazione e sostegno adeguato, le imprese artigiane della Sardegna possono ritrovare la propria forza e tornare a essere il cuore pulsante dell'economia dell'isola.
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