La Cia Agricoltori Italiani Sardegna ha acceso un faro su una questione di straordinaria gravità. Con una lettera indirizzata ai vertici della Regione Sardegna, inclusi il presidente Todde, l’assessore all’Agricoltura Satta, l’assessore alla Sanità Bartolazzi, la V Commissione e i Gruppi consiliari, la confederazione ha lanciato un allarme preoccupante: gli allevatori ovicaprini sardi rischiano l’esclusione dai contributi dei fondi PAC 2023 a causa di una lacuna nella piattaforma informatica ClassyFarm.
«CIA Sardegna esprime forte preoccupazione sull'applicazione del sistema informatico “ClassyFarm” inerente la tracciabilità dell’uso dei farmaci negli allevamenti. Senza interventi e chiarimenti, urgenti e necessari, gli allevatori corrono il rischio di rimanere esclusi dagli interventi PAC sia per l’anno 2023 che per il 2024, con gravissimi danni per le aziende e l’agricoltura sarda.
Chiediamo che il ministero della Salute (Sanità) e dell’Agricoltura, di concerto con la Regione, prendano i provvedimenti necessari per evitare che le aziende sarde subiscano ulteriori ingiustizie derivanti da atti non dipendenti dalla loro volontà e che oggi più che mai sarebbero insopportabili», si legge nella missiva.
ClassyFarm, implementato dal ministero della Salute, nasce con l’intento di migliorare la tracciabilità dell’uso dei farmaci negli allevamenti. Tuttavia, l’iniziativa si è scontrata con una problematica cruciale: la mancata determinazione della mediana regionale del consumo di antimicrobici per la Sardegna, con il risultato che, per il 2023, si è adottata una mediana pari a zero per le aziende ovicaprine dell’isola. Questo dato ha escluso automaticamente gli allevatori dai benefici dei fondi PAC, penalizzando in modo inaccettabile un comparto che, storicamente, ha dimostrato un uso responsabile e limitato di tali farmaci.
La CIA Sardegna avanza richieste precise e ineludibili. Chiede una deroga sulla mediana regionale, concedendo agli allevatori sardi la possibilità di accedere ai benefici della PAC nonostante la mancata individuazione della mediana regionale, riconoscendo il comportamento virtuoso della regione nel ridotto utilizzo di antimicrobici. Inoltre, in subordine, richiede che vengano messe a disposizione risorse straordinarie per compensare le mancate erogazioni, non imputabili agli allevatori sardi. È urgente modificare strutturalmente le regole della nuova PAC per evitare future penalizzazioni ingiustificate.
Inoltre, CIA Sardegna suggerisce interventi per migliorare il sistema ClassyFarm, come l’adozione di soglie fisse per ciascuna tipologia produttiva, per risolvere le criticità di attribuzione dei pagamenti. Propone anche deroghe per casi eccezionali, permettendo sforamenti della soglia in circostanze straordinarie. È essenziale garantire che i dati siano costantemente aggiornati e facilmente accessibili agli allevatori, evitando ritardi che attualmente si attestano sui due mesi.
La CIA Sardegna conclude con un appello deciso: «Ribadiamo la necessità inoltre che vengano apportate modifiche sostanziali alla Nuova Pac, rivendichiamo per l'ennesima volta la necessità di una convergenza alla media nazionale dei contributi spettanti agli agricoltori e allevatori sardi rispetto a quelli percepiti nel resto d'Italia e un ripristino di tutte le risorse economiche, sottratte nell'ambito della riforma della Nuova Pac, in favore del comparto primario isolano».
La situazione esige un immediato e risoluto intervento delle istituzioni competenti, affinché venga ristabilita giustizia per un settore fondamentale per l’economia e la cultura della Sardegna. Un’ingiustizia di tale portata non può e non deve essere tollerata.