Nigeriana sbarca dal traghetto con 60 ovuli di droga: arrestata a Porto Torres

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  Eccoci di nuovo, cari lettori, a raccontare un ennesimo episodio di degrado e criminalità che affligge la nostra isola. Questa volta, la protagonista è una donna di nazionalità nigeriana, fermata dalla polizia a Porto Torres con un carico di quasi un chilo di droga tra eroina e cocaina. 

  È sbarcata da un traghetto proveniente da Genova, portando con sé un vergognoso carico di morte. Gli agenti della Squadra mobile della questura di Sassari, durante un controllo di routine al porto, hanno notato subito qualcosa di strano. La donna, visibilmente nervosa, ha risposto in modo confusionario alle loro domande. Un comportamento che ha subito acceso i sospetti degli agenti. Decisi ad andare a fondo, i poliziotti hanno perquisito la donna e trovato 60 ovuli di droga. 

  Nei laboratori del gabinetto provinciale della polizia scientifica è arrivata la conferma: gli ovuli contenevano eroina e cocaina, pronte a devastare ulteriormente la nostra comunità. Ora la donna è stata arrestata e accompagnata nel carcere di Bancali, dove attende il giudizio dell'autorità giudiziaria. Ma la domanda che ci poniamo è la stessa di sempre: quando finirà questa piaga? Quando smetteremo di vedere la nostra terra trasformata in un campo di battaglia per il traffico di droga? Questi episodi non sono isolati, ma fanno parte di un trend in costante aumento. 

  Gli immigrati che arrivano con questi carichi di droga non fanno che peggiorare una situazione già difficile, alimentando il mercato dello spaccio e delle dipendenze. È ora di dire basta, di affrontare con decisione questa emergenza, di proteggere la nostra isola da chi la vuole trasformare in un paradiso per i criminali. La cronaca ci consegna un quadro desolante, ma non possiamo arrenderci. Dobbiamo continuare a lottare contro questo flagello, sostenendo le forze dell'ordine e chiedendo misure più severe per chi porta morte e distruzione nelle nostre case.