Ad Alghero è cambiato il sindaco ma a Maristella l’acqua rimane un problema irrisolto. Nonostante il recente avvicendamento alla guida del comune, la questione della non conformità dell’acqua destinata al consumo umano rimane una costante preoccupante. L'ordinanza sindacale n. 11 del 24 giugno 2024 è l'ennesimo capitolo di una saga che sembra non avere fine.
Il sindaco, mosso dall'urgenza di proteggere la salute pubblica, ha emesso un provvedimento che vieta l'utilizzo dell'acqua di rete come bevanda e per la preparazione degli alimenti. La motivazione risiede nei risultati dei controlli effettuati dall’ASL di Sassari e dall'ente gestore Abbanoa S.p.a., che hanno rilevato una presenza eccessiva di nitriti, pari a 0,59 mg/l, nel punto di prelievo situato all'incrocio tra via delle Vigne e via Dei Platani.
La situazione, che ha visto la non conformità delle acque destinate al consumo umano, impone misure drastiche. L'ASL di Sassari, attraverso il Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, è incaricata di effettuare ulteriori controlli sulla qualità dell’acqua. Parallelamente, Abbanoa S.p.a. deve comunicare al comune di Alghero e all’ASL le cause della non conformità, i tempi previsti per il rientro nei parametri di legge e le azioni correttive da intraprendere.
La popolazione di Maristella e dintorni è avvisata: l’acqua può essere utilizzata solo per usi igienici e per l’igiene personale.
I titolari di esercizi pubblici che utilizzano l'acqua della rete idrica per la preparazione e somministrazione di alimenti e bevande devono adeguarsi immediatamente a queste disposizioni.
L'ordinanza sarà resa nota alla cittadinanza attraverso avvisi pubblici, affissioni all'Albo Pretorio e pubblicazione sul sito web del comune di Alghero. Le autorità competenti, tra cui il Comando di Polizia Locale, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, la Prefettura di Sassari e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, sono già state informate per le verifiche del caso.
I cittadini che ritengono lesi i propri diritti possono ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna entro sessanta giorni, oppure al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni dalla notifica dell’ordinanza. Le sanzioni per chi non rispetta le disposizioni variano da un minimo di 25 euro a un massimo di 500 euro, con la possibilità di segnalazione all'Autorità Giudiziaria per violazione dell’articolo 650 del Codice Penale.
La persistenza di questi problemi solleva interrogativi sulla gestione delle risorse idriche e sulla capacità delle autorità di garantire un servizio essenziale. Il cambio di amministrazione non ha portato ancora le risposte sperate, e la comunità di Maristella continua a pagare il prezzo di una situazione che richiede interventi radicali e risolutivi.
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