In una stradina polverosa delle campagne di Oristano, una cagnolina vagava sola, affamata e disperata. Nola, un pointer di dieci anni, era pelle e ossa, le sue zampe tremavano per la debolezza e sul suo corpo si aggiravano parassiti e larve di mosche. L'hanno trovata così, le guardie zoofile dell'Oipa, durante un controllo di routine. "Era un miracolo che fosse ancora viva," ha detto Roberto Fadda, coordinatore delle guardie zoofile di Oristano.
"Denutrita, disidratata, ricoperta di ferite infette."
Il proprietario, un uomo di cinquant'anni, l'aveva abbandonata senza rimorsi. Lasciata a morire in un angolo dimenticato del mondo. Denunciato per maltrattamento e abbandono, ora dovrà affrontare la giustizia. Nola è stata portata in una clinica veterinaria, dove riceve le cure che merita, lontana dalla crudeltà che ha segnato la sua vita.
Quando la cagnolina sarà abbastanza forte, troverà finalmente una famiglia che le dia l'amore e le attenzioni che le sono state negati. Questa storia, triste e ingiusta, deve ricordarci il nostro dovere di proteggere e amare tutte le creature viventi, affinché nessun altro debba subire l'orrore che Nola ha vissuto.
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