Escursionisti francesi soccorsi nell'oasi WWF di Uta

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  Il sole sardo batte forte anche in primavera inoltrata, e i sentieri dell'oasi WWF di Monte Arcosu sono una meraviglia selvaggia che attira avventurieri da ogni dove. Questa volta, a perdersi nel verde intricato della macchia mediterranea, sono stati due escursionisti francesi, entrati nella riserva con lo spirito audace dei viaggiatori di un tempo, ma forse con meno esperienza di quanto la natura selvaggia richieda. Jean e Marie, così li chiameremo, erano partiti di buon mattino, attrezzati di tutto punto, ma una serie di errori di valutazione li ha portati fuori rotta. In questi luoghi, dove i sentieri possono sembrare infiniti e i punti di riferimento svaniscono come miraggi, è facile smarrirsi. Il caldo, la stanchezza, e forse una cartina non aggiornata hanno fatto il resto. Quando ci si trova in difficoltà, però, la tecnologia moderna può diventare un prezioso alleato. 

  Il telefono cellulare, spesso criticato per il suo ruolo onnipresente nelle nostre vite, è diventato lo strumento di salvezza per Jean e Marie. Una chiamata di emergenza ha messo in moto la macchina dei soccorsi. L'elicottero del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) si è alzato in volo, guidato dalla voce tremante ma precisa dei due escursionisti, descrivendo un panorama che dai cieli sembra una tavolozza verde senza fine. Il soccorso alpino, abituato a sfide ben più ardue sulle vette innevate, ha coordinato le operazioni con la consueta efficienza. In pochi minuti, l'elicottero ha individuato i due, segnalati dalle loro stesse voci e dal riflesso dei giubbotti colorati. Atterrati con la precisione di un ballerino sul palcoscenico, i soccorritori hanno trovato i due escursionisti disidratati e spaventati, ma tutto sommato in buone condizioni. 

  Un abbraccio di gratitudine, e poi il volo verso la sicurezza. Per Jean e Marie, l'avventura sarda si è conclusa con un insegnamento prezioso e con una storia da raccontare. Per i soccorritori, un altro giorno di lavoro, un'altra dimostrazione di come la natura, per quanto incantevole, possa essere insidiosa e imprevedibile. E così, nelle terre dove una volta dominavano nuraghi e leggende, oggi il coraggio e la competenza dei nostri soccorritori continuano a tessere storie di salvezza e umanità. Storie che ricordano, a noi tutti, l'importanza di rispettare la natura e di prepararci adeguatamente prima di avventurarci nelle sue braccia.