Si chiamava Efisio Mocci,44 anni, di Villacidro . Si " chiamava" perchè ora non c'è più, ha deciso di farla finita,di mollare, quando si è recato negli uffici comunali dove erano stati affissi gli elenchi degli operai che avrebbero dovuto prendere servizio tra qualche giorno nei cantieri della amministrazione civica. Quell'elenco lo ha guardato più volte alla ricerca del suo nome che però non c'era. Gli è caduto il mondo addosso, ancora senza lavoro, ancora prigioniero dell'indigenza, ancora umiliazioni. Nel suo cervello è scattata una reazione tragica, la perdita della speranza di un lavoro è stata sconvolgente e ha così deciso che era tempo di cambiare pagina,che questa vita non valeva la pena di viverla. Si è allontanato dagli uffici del Comune ha raggiunto la sua abitazione e nello scantinato si ' impiccato. Lo hanno scopero alcuni famailiari preoccupti per la lunga assenza. Maa margine dell'episodio va sottolinato che Efisio Mocci era da anni in preda a uno stato di depressione divenuto ormai cronico, è possibile che la non chiamata allavoro sia stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma il vero problema era a monte : il suo stato psichico. Era un uomo da curare, da sostenere attraverso la rete sociosanitaria dei servizi sociali,era un uomo da riprendere sul piano psicologico e rimettere in sesto.Certo, magari anche attraverso un posto di lavoro. In una condizione di precaietà cosìdiffusa, il suo tragico gesto appare perfino annunciato. Nell'indifferenza generale.
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