La Cavalcata Sarda di Sassari: la musa dei poeti.

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  C’è una particolare circostanza, interpretazione e collocazione culturale in cui la Cavalcata Sarda può essere inserita; e cioè, quella in cui le regole dettate dalle origini storiche dell’evento, non l’hanno vincolata, ma bensì lasciata libera di seguire le contemporaneità espresse dalla nostra società. Quando è stata creata, e chissà che non sia un riflesso di ciò che accadeva già al tempo della Repubblica di Sassari, la Cavalcata Sarda offriva di per sé una sua identità, teatralità e poetica, che ai nostri giorni non si è persa; e questo, avviene grazie a chi organizza l’evento, e alle attrici e agli attori principali che indossano quegli abiti di grande bellezza. Una volta scrissi: "Bellezza, una delle Muse dei Poeti, si rivela attraverso le forme di un abito indossato amorevolmente; si rivela per mezzo dei gesti e delle espressioni di un volto, e si incarna nel corpo di una ragazza dagli occhi profondi come il mare". 

  Se dovessero chiedermi chi ha creato il primo, grandioso spettacolo di teatro in Sardegna, volontariamente contro le evidenze della storia, risponderei: “A Gonnesa”. Se è vero che il corteo di donne e uomini in abito tradizionale che sfila per la Cavalcata Sarda, sollecita le emozioni degli spettatori con un continuo andirivieni di bellissimi ricami, gioielli, giubbe, copricapi, gonne e corsetti, nel momento in cui il vostro sguardo incontra le vesti di Gonnesa, ogni altra cosa che vi circonda non ha più alcun effetto su di voi, poiché siete rapiti da una contemplazione profonda che vi conduce al Teatro e alla Poesia. Ebbene sì, dinanzi agli abiti tradizionali di Gonnesa abbandonatevi a quell’istante di meditazione; ed osservando, forse sentirete quel fremito immortale, e interiore, che Madre Sardegna ha impresso nell’anima dei Sardi. Ogni singola porzione d’indumento femminile e maschile portato dai componenti dell’associazione culturale Sant’Andrea di Gonnesa, è il riflesso di una magnificenza non comune, per nulla arrogante, che si legge elegantemente sui volti degli stessi “indossatori”.