Orrore a Djelfa: Teneva il vicino prigioniero per 30 anni

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  Djelfa, Algeria. Una tragedia di proporzioni inimmaginabili è venuta alla luce nella città di Djelfa, dove un uomo è stato arrestato con l'accusa di aver sequestrato e tenuto prigioniero il suo vicino di casa per ben 30 anni. Una storia che risale al 1996 e che lascia sgomenti per la crudeltà e l'indifferenza con cui è stata perpetrata. La famiglia dello scomparso, per anni, ha vissuto con la convinzione che l'uomo fosse stato vittima dei gruppi islamici. Un'ipotesi plausibile, dato il clima di violenza e instabilità che ha segnato l'Algeria in quegli anni. 

  E invece, la verità è emersa in tutta la sua terrificante realtà: l'uomo è stato ritrovato ieri sera, in condizioni pietose, nascosto in una buca coperta di fieno. Il sospetto è nato quando il fratello del sequestratore ha suggerito alle autorità che il vicino di casa potesse nascondere qualcosa di losco. Da lì, il Pubblico Ministero algerino ha deciso di approfondire le indagini, conducendo a una scoperta che ha sconvolto l'intera nazione. Durante la perquisizione, le forze dell'ordine hanno trovato la persona scomparsa. Il proprietario della casa, un uomo di 61 anni, è stato immediatamente arrestato. Le condizioni del prigioniero sono state descritte come disumane: trent'anni di prigionia e abbandono, un inferno sulla terra che nessuno avrebbe potuto immaginare. 

  La nota ministeriale non lascia spazio a dubbi: "L'autore di questo efferato crimine sarà perseguito con tutta la severità richiesta dalle leggi della Repubblica." Parole che risuonano come un monito, una promessa di giustizia in un caso che ha scosso profondamente la società algerina. Questo orrore riporta in primo piano la necessità di vigilanza e attenzione da parte delle autorità, affinché simili atrocità non possano mai più accadere. Una tragedia che impone una riflessione profonda sulla natura umana e sulle tenebre che, a volte, possono avvolgerla. Djelfa, oggi, è una città sotto shock. La scoperta di un uomo tenuto prigioniero per tre decenni è una ferita aperta che difficilmente potrà rimarginarsi. Un episodio che segna un punto di non ritorno e che chiede giustizia, immediata e severa.