Scoperto traffico di anabolizzanti nelle palestre di Sassari: 22 indagati

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  A Sassari è crollato un castello di carte costruito su muscoli gonfiati artificialmente e sostanze illegali. Il blitz dei carabinieri del NAS ha squarciato il velo su una rete ben oleata di traffico di anabolizzanti che infestava il mondo delle palestre, spingendosi fino a Nuoro, Torino e Genova. 

  Ben 22 gli indagati in questa operazione che puzza di scandalo e di disonore sportivo. Ieri, la Procura di Sassari ha messo a segno un colpo che ha fatto tremare i muri di gomma delle palestre locali: due arresti, tra cui quello di un personal trainer, Fabrizio Piroddu, 45 anni, e del suo complice Mirko Pinna, 44 anni. Colti in flagranza mentre armeggiavano con marijuana, ma il vero affare, quello grosso, era altrove. 

  Dall'estero arrivavano pacchi innocui, ma carichi di bombe chimiche destinate a gonfiare bicipiti e record personali senza fatica, se non quella di ingoiare una pillola o spingere una siringa. Anabolizzanti che giravano sotto banco, venduti ai muscoli avidi di palestre che di sportivo avevano poco o nulla. In ballo c'è un giro d'affari che rasenta gli 80.000 euro, cifra che fa girare la testa quasi quanto gli steroidi fanno girare i muscoli. 

  Le perquisizioni hanno portato al sequestro di un arsenale di dopanti: 4.700 compresse e 120 fiale, un piccolo arsenale chimico nascosto tra i pesi e le panche di due palestre nella zona industriale di Predda Niedda, la Ludus e la Spartan Fitness. Non è un caso isolato, ma una piaga, una vergogna che adesso è sotto gli occhi di tutti: la lotta contro il doping è una battaglia continua, e questa è solo l'ultima raffica in una guerra che non conosce tregua. I muscoli veri si costruiscono con il sudore, non con la chimica.