Un cavallo, un ragazzo, e il destino: Nove giorni di coma, una vita da riconquistare

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  In uno squarcio di terra arroccata tra gli antichi ulivi della Sardegna, nel luogo noto come Santa Mariedda, il destino ha tessuto una trama densa di paura e speranza. Nove giorni fa, un giovane di sedici anni, ardente di quella vita che solo a quell'età si può veramente comprendere, è caduto dal dorso di un cavallo. Non un animale qualsiasi, ma uno di quelli impetuosi, non domati, che portano nei loro occhi il fuoco del sole e nei movimenti il tumulto del vento. 

  Quel pomeriggio del 20 aprile, il cavallo si innervosì, forse spaventato da un nulla che per noi umani resta invisibile, e disarcionò il suo giovane cavaliere. La caduta non fu banale, non di quelle da cui ci si rialza scuotendo la polvere. Il ragazzo cadde malamente, tanto che il suo cervello, quella massa enigmatica e meravigliosa sede dei pensieri e dei sogni, cominciò a sanguinare internamente. 

  L'amico che era con lui, testimone impotente di quella tragedia in miniatura, chiamò i soccorsi. E così iniziò il calvario, un'agonia di attese e speranze, mentre il ragazzo giaceva in coma nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Brotzu. Dopo giorni in cui la speranza sembrava voler vacillare, ieri, come un sole che squarcia le nuvole dopo una tempesta, il padre ha annunciato che il giovane ha riaperto gli occhi al mondo.

  La notizia, più dolce di qualsiasi melodia, ha risuonato tra i familiari e gli amici, tutti coloro che avevano inviato messaggi e innalzato preghiere verso il cielo, interrogando il fato con l'angoscia nel cuore. Il risveglio è solo l'inizio di un lungo percorso di recupero, un cammino che il ragazzo dovrà percorrere con la tenacia di chi è stato sul baratro e ha scelto di ritornare indietro. Resta ancora sotto stretta osservazione, ogni giorno, ogni ora, un passo dopo l'altro verso quella normalità che, prima dell'incidente, era data per scontata. Intanto, le indagini sono ancora in corso. I Carabinieri della stazione di Senorbì stanno cercando di capire l'intera dinamica dell'incidente, scrutando ogni dettaglio, ogni possibile negligenza che potrebbe aver contribuito a quel tragico pomeriggio. Perché dietro ogni evento, anche il più doloroso, ci sono lezioni da imparare, verità da scoprire, responsabilità da attribuire. In questa vicenda, come in ogni tragedia, c'è una trama che va oltre il singolo evento, che parla di destino e di fragilità umana, di coraggio e di rinascita. 

  E mentre il giovane lotta per tornare alla vita piena, noi restiamo qui, testimoni di quella lotta, sperando che ogni giorno che passa sia un passo verso la luce, un passo lontano dalle ombre del coma che lo aveva inghiottito. Non resta che attendere, e sperare.