''Una corretta alimentazione non puo' prescindere dalla realta' produttiva e culturale locale nei paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati''. Cosi' la Coldiretti replica allo studio della Fao nel quale si stima che gli insetti fanno parte delle diete tradizionali di almeno due miliardi di persone e che potrebbero quindi essere essenziali per combattere la fame.
''Non si puo' trattare il cibo come una merce qualsiasi, ma per combattere la fame occorre prima di tutto investire nell'agricoltura delle diverse realta' del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identita' territoriali per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero'' sottolinea la Coldiretti osservando che, sulla base di questo principio, ''non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che anche se iperproteici sono pero' molto lontani dalla realta' culinaria nazionale''.
In Italia, ricorda l'organizzazione degli agricoltori, sopravvivono alcuni esempi di formaggi prodotti con insetti come il pecorino ''marcetto'', il formaggio ''saltarello'', il ''formai nis'' e il ''casu marzu'', un pecorino sardo colonizzato dalla mosca casearia che rilascia nella forma le uova dalle quali nascono larve che si cibano della forma stessa e si sviluppano in essa.
Un prodotto che non sarebbe consentito dalle norme comunitarie, ma che e' stato salvato dall'estinzione grazie all'inserimento nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali da parte della regione Sardegna.
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