Settimo San Pietro: Allenatore esonerato per insulti all'arbitra - Il club si dissocia e chiede scusa

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  In un gesto che trascende il mero ambito sportivo per toccare i fondamenti del rispetto e della dignità umana, la società Settimo San Pietro 1967 ha preso una decisione drastica nei confronti del proprio allenatore, Mario Sanna, a seguito di un episodio che ha macchiato il campo da gioco con un comportamento indecoroso. 

  L'incidente si è verificato durante la partita del 7 aprile contro la Frassinetti, in cui un gol contestato ha scatenato una serie di reazioni scomposte da parte dell'allenatore. Nonostante le sue precedenti conquiste sportive, tra cui la promozione dalla seconda alla prima categoria, l'atteggiamento di Sanna nei confronti dell'arbitro Eleonora Tola ha portato alla sua esonero con effetto immediato. Giuseppe Corona, presidente del club, ha pubblicamente espresso il proprio disgusto e imbarazzo per gli "insulti irripetibili" rivolti all'arbitra, sottolineando di essersi personalmente scusato con lei in qualità di padre di famiglia e presidente. 

  Un gesto di responsabilità che evidenzia la gravità dell'accaduto e la volontà della società di prendere le distanze da tali comportamenti. La decisione di esonerare l'allenatore non è stata presa alla leggera, ma emerge come una scelta obbligata per mantenere integri i valori di rispetto e integrità che lo sport dovrebbe sempre incarnare. La società ha infatti ribadito il proprio disappunto attraverso un comunicato ufficiale, esprimendo profondo rammarico per quanto accaduto e scusandosi con l'arbitro Tola e con il pubblico presente. L'episodio solleva questioni profonde riguardanti il ruolo degli adulti e degli allenatori come modelli di comportamento per i giovani atleti.

  "Quello che è successo è quanto di più lontano dai valori che ogni giorno insegniamo ai nostri ragazzi", ha dichiarato il direttivo del club, rimarcando l'importanza di una cultura sportiva basata sul rispetto reciproco, sull'educazione e sull'esemplarità. In un mondo dello sport dove la passione spesso sfocia in comportamenti irragionevoli, l'azione della società Settimo San Pietro emerge come un faro di coscienza civile e sportiva, un promemoria che nel calcio, come nella vita, ci sono linee che non possono e non devono essere oltrepassate.