Selfie con gabbiano finisce in tribunale: La singolare vicenda di uno skipper a La Maddalena

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  In un curioso intreccio tra natura e legge, l'arcipelago di La Maddalena diventa scenario di un caso giuridico che sembra sfidare l'ordinario. Un skipper di 44 anni si trova ad affrontare accuse che suonano quasi come un paradosso dei nostri tempi: "disturbo delle specie animali nelle aree protette" per aver scattato un selfie con un gabbiano reale. 

  La vicenda, che potrebbe sembrare tratta da un racconto umoristico piuttosto che dalla cronaca giudiziaria, ha inizio in un tranquillo pomeriggio di settembre a Porto della Madonna, dove il protagonista, intento a godersi la bellezza del paesaggio a bordo del suo catamarano, si ritrova a dividere la scena con un gabbiano attratto da qualche briciola di pane. 

  Il tentativo di immortalare il momento con un selfie si trasforma inaspettatamente in un atto d'accusa: il reato, secondo il procuratore di Tempio Gregorio Capasso, sarebbe quello di aver "afferrato il volatile per il collo e trattenuto, verosimilmente per venire immortalato in foto", un gesto conclusosi con il rilascio immediato dell'animale. 

  Quel che segue è un susseguirsi di eventi che trascina lo skipper davanti ai magistrati del Tribunale di Tempio, a difendere la propria innocenza per un'accusa che sfiora l'assurdo. Il processo si basa su una segnalazione pervenuta all'Ente Parco di La Maddalena dopo che un passante ha documentato l'episodio con il proprio smartphone. 

  In un mondo sempre più attento alle questioni ambientali, la protezione della fauna selvatica è indubbiamente di fondamentale importanza. E mentre lo skipper attende il suo giorno in tribunale, resta da sperare che la giustizia possa trovare una via di mezzo tra la salvaguardia delle specie protette e l'accettazione della semplice natura umana, propensa a catturare e condividere la bellezza del mondo che ci circonda, anche quando ciò comporta un selfie con un gabbiano.