Sono i trenta articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani l’unica soluzione ai conflitti

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  Andando contro corrente, i volontari di Uniti per i Diritti Umani di Nuoro e Sanluri, nelle giornate di martedì 3 e mercoledì 4 aprile, distribuiranno centinaia di libretti dialogando con i cittadini dei trenta articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. In uno scenario internazionale in cui l’unica soluzione ai problemi tra le nazioni parrebbe siano rimaste solo le bombe, la distruzione e la negazione stessa dell’esistenza dell’“altro”, parlare di Diritti Umani sembrerebbe, come minimo, fuori luogo.

  Come si possono proporre i trenta diritti della Dichiarazione Universale, se non si riesce a garantire neanche il diritto inalienabile alla sopravvivenza e alla VITA? Da molte parti uomini e donne di buona volontà invocano la Pace, dall’altra parte, come risposta si aumentano i bombardamenti, allargando ulteriormente i confini del conflitto e alimentando l’odio con altro odio. Una escalation senza fine che non può che creare altre fratture insanabili tra le popolazioni. I volontari di Uniti per i Diritti Umani non intendono rassegnarsi alla follia della guerra e non si sottrarranno all’impegno che ormai da diversi anni stanno portando avanti per portare a conoscenza del vasto pubblico i trenta articoli della Dichiarazione Universale. Infatti, nelle giornate di martedì 3 e mercoledì 4 aprile, saranno nuovamente nelle strade di Nuoro e Sanluri, dove distribuiranno centinaia di libretti confrontandosi con i cittadini su un argomento quanto mai attuale e di difficile soluzione. 

  “I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico”, scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard, individuando nella Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite, l’unico modo per risolvere i conflitti e garantire i Diritti ad ogni essere umano. Mai come in questo momento, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il pericolo di un terzo conflitto mondiale ha minacciato l’umanità. Non si può assistere da spettatori davanti ad un pericolo di questa portata. È necessario che ognuno di noi faccia la sua parte per far si che i “grandi”, che hanno in mano le nostre sorti, recuperino il senno perduto e il buon senso necessario, per allontanare questa catastrofe umanitaria. Conoscere i trenta articoli e metterli in pratica è la prima cosa che ciascuno di noi può e deve fare per cambiare le cose attorno a sé, dimostrando che non si è d’accordo e qualcosa si può fare a riguardo.