Alghero assediata dalla Posidonia: Tra invasione e odori indesiderati, chi salverà il salotto della città?

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  E dunque, Alghero si ritrova improvvisamente con un "nuovo" inquilino, la Posidonia, che, con una sfacciataggine tutta vegetale, ha deciso di trasferirsi dal mare ai piedi della Torre Sulis, come se niente fosse. Un fenomeno di invasione botanica che non ha precedenti in termini di portata e, a quanto pare, di odore. Sì, perché non si tratta solo di una questione estetica: il bel salotto di Alghero rischia di diventare una stamberga maleodorante, a causa dei processi putrefattivi innescati da queste masse vegetali. 

  Che la Posidonia sia un indicatore di mare pulito, tutto bene e applaudiamo Madre Natura per la sua generosità, ma quando la generosità sfocia in invadenza e le nostre narici iniziano a subire le conseguenze, allora la musica cambia. È come invitare a casa un ospite per scoprire che ha deciso di prendere residenza fissa nel vostro salotto, portando con sé un tappeto di alghe in decomposizione. 

  Le attività produttive e di ristorazione, quelle che contano su un panorama suggestivo e un'aria respirabile per attrarre clienti, ora si ritrovano a fare i conti con una presenza ingombrante e tutt'altro che gradevole. Eppure, si moltiplicano gli sforzi per rimuovere la Posidonia dalle spiagge, mentre le scogliere, quelle carte da parati naturali di Alghero, restano impotenti di fronte a questo assalto clorofilliano. 

  Ma, come in ogni buon giallo che si rispetti, il vero colpevole sembra essere sempre l'ultimo a cui si pensa. In questo caso, l'accusa punta verso le acque del depuratore di San Marco che concimano il Golfo di Alghero rendendolo un paradiso per la proliferazione di questo vegetale.

  Dunque, come spesso capita, ci troviamo di fronte a un bivio: continuare a nascondere la testa sotto la sabbia (o meglio, sotto la Posidonia) sperando che il problema si risolva da sé, oppure affrontare la questione a testa alta, magari con l'aiuto di una task force di studiosi che possa gettare luce su questo fenomeno. Il tempo degli interventi tampone è finito: Alghero merita di tornare a respirare, e non solo metaforicamente. La palla ora passa alle autorità: chi avrà il coraggio di muovere la prima pedina in questa partita contro un avversario tanto verde quanto invadente?