"Calabonagate": Una realtà complessa - L'opinione di Nanni Moscatelli

-
  La vicenda del litorale di Calabona ad Alghero ha sollevato un polverone di polemiche, dibattiti e, come sempre accade in queste circostanze, una marea di informazioni contrastanti. 

  Tra accuse di speculazione edilizia e difese appassionate del diritto al lavoro e alla riqualificazione, emerge un quadro tanto complesso quanto sfaccettato della realtà algherese. Nanni Moscatelli, in qualità di libero cittadino, in una risposta chiara e diretta ai numerosi commenti e articoli che hanno dipinto la situazione in maniera negativa, ha cercato di riportare l'attenzione sui fatti in un post su facebook sottolineando come la narrazione dominante abbia spesso trascurato aspetti cruciali della vicenda. 

  Secondo Moscatelli, le operazioni condotte nell'area hanno portato all'eliminazione di rifiuti pericolosi e detriti, piuttosto che alla distruzione di un ambiente naturale. Tutto ciò di cui tanto si è parlato e si continua a parlare, avrebbe dunque avuto un obiettivo ben diverso: quello di ripulire l'area da "camionate di siringhe, fazzoletti sporchi di sangue, vetro e plastica di ogni genere". 

  Questo intervento cerca di ribaltare l'immagine di una speculazione senza scrupoli, presentando invece le operazioni come un necessario atto di bonifica di un'area degradata. La polemica sulla presunta privatizzazione dell'area e sull'uso esclusivo dei servizi da parte dei residenti del complesso adiacente viene altresì respinta da Moscatelli, che pone l'accento sull'assurdità di lavorare unicamente per il proprio tornaconto in un contesto così delicato e sotto l'occhio critico dell'opinione pubblica. 

  La critica si estende anche all'inerzia degli attivisti ambientali riguardo altre questioni ambientali urgenti, come l'abbattimento di ulivi secolari per far posto a nuove infrastrutture stradali, una problematica che, secondo Moscatelli, sarebbe stata ignorata dai difensori dell'ambiente concentrati sulla vicenda di Calabona. Questo contributo di Moscatelli non solo getta nuova luce su una vicenda controversa, ma solleva interrogativi più ampi sulle priorità ambientali, sulla gestione del territorio e sul difficile equilibrio tra necessità di tutela, sviluppo economico e diritti della comunità. Invita a una riflessione profonda su come Alghero possa riuscire a navigare il complesso panorama post-pandemico, bellico e economico, mantenendo al centro il benessere della collettività e la salvaguardia del patrimonio naturale. 

  In conclusione, la speranza espressa è quella di superare divisioni e contrapposizioni attraverso il buon senso e un rinnovato impegno collettivo, in un momento storico in cui la collaborazione appare più che mai necessaria per affrontare le sfide che ci attendono.