Si è concluso con il valore delle esperienze inclusive dei bambini, la “Settimana d’azione contro il razzismo”, giunta alla sua XX Edizione e che Quartu è stato proposto come da tradizione dall’Associazione Arcoiris ODV ETS, e finanziato dall’Unar per il progetto E.I.D.A., acronimo di “Educazione Culturale alle Diversità e Antidiscriminazioni”.
E’ stata una settimana intensa che ha visto protagonisti soprattutto le nuove generazioni: martedì è stata la volta del laboratorio di arti figurative “IONOI”, in cui i bambini, guidati dalla mosaicista Rosanna Xaxa, hanno realizzato con la tecnica dei bottoni messaggi contro le discriminazioni razziali.
Di particolare bellezza anche le nove tele realizzate con modalità cooperative, nel laboratorio di inclusione, da parte di “Giovani Senza confini” (gruppo di ragazzi con background migratorio) con la tecnica dipingere con i numeri.
Anche la musica è stata protagonista: i music maker Dan, Marta Money, Clara, Tea, e il trio guidato da Paula Pitzalis, etnomusicologa e songwriter, con Fabio alla chitarra e Caterina al violino, hanno utilizzato musiche e poesie di Maria Carta, Piero Marras e Paolo Pillonca, unendo i temi legati alla cultura sarda con le tante diversità culturali che hanno reso il laboratorio un confronto a più voci.
Il teatro della scuola primaria di via Firenze dell’Istituto Comprensivo Quartu 2, recentemente intitolato all’artista Maria Lai, è stato lo scenario dell’incontro con le classi quarte e quinte sul tema del razzismo che ha avuto come Musa ispiratrice proprio l’artista sarda che ci ha insegnato che “essere è tessere”.
Gli studenti della primaria sono stati protagonisti attivi individuando numerose parole chiave da associare al razzismo in un incontro interattivo che ha messo insieme una performance teatrale di Elisa Piano tratta da “Il razzismo spiegato a mia figlia”, la poesia di Rodari “Il cielo è di tutti”, i lavori artistici realizzati, i videomessaggi tematici e le testimonianze delle mediatrici interculturali Arlen Aquino e Ghidey Sebhat e dei volontari.
Nel programma è stato inserito anche il laboratorio narrativo esperienziale dal titolo “Tutta la vita che c’è”, in cui giovani provenienti dall’Africa, dall’Asia, dall’America latina e dall’Europa, hanno utilizzato una scatola per metterci dentro qualcosa di sé o un messaggio da veicolare sotto varie forme artistiche: sono stati inseriti sogni, desideri, delusioni, aspettative, ricordi dell’esperienza migratoria. Una narrazione artistica che ha reso più coeso e solidale il gruppo, coordinato sapientemente da Sara Hourani.
La rassegna si è conclusa nel fine settimana con la pubblicazione dei videomessaggi realizzati proprio per la Settimana, e con nuovi incontri con le classi dell’Istituto “Maria Lai” da parte di Diversi rappresentanti di altre culture e origini, mediatori linguistici ed esponenti teatrali. Un’altra occasione importante per mettere in campo e condividere tutto il lavoro e l’impegno che da anni l’Associazione Arcoiris ODV ETS svolge territorialmente per la prevenzione e la lotta al razzismo.
Una settimana dedicata alla lotta contro il razzismo che resta nel valore simbolico di una bambina che insegue un nastro azzurro come atto fondante per ricostruire legami e relazioni tra le persone. Ma anche in quello di “legarsi alla montagna” per superare frane, lutti e rancori. Una settimana in cui rimangono le parole dei bambini di una scuola ad alta intensità di inclusione, dove le diversità di provenienza e d’origine diventano un valore di profondo significato e di azione per parole come pace, amicizia, felicità, un mondo migliore. Parole dei piccoli indirizzate ad una comunità educante per legarsi ad un impegno grande proprio come una montagna.
Un progetto, quello della Settimana d’Azione Contro il Razzismo, che ha trovato come sempre in Arcoiris l’interprete ideale: Associazione multietnica, gruppo di donne immigrate in Sardegna che, pur essendo ciascuna di loro orgogliosa della propria cultura e identità, ritiene che dal confronto e dall'incontro tra le culture sia possibile contribuire a costruire un mondo migliore, più solidale, più tollerante e più rispettoso.