Dottoressa ad Oschiri al limite: "Un mese e poi chiudo"

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  Senza giri di parole: la situazione è critica. La dottoressa Maria Selene Meloni, con vent'anni di dedizione al servizio medico, sta vivendo un periodo di estrema difficoltà. 

  Sei mesi senza stipendio non sono una situazione sostenibile per nessuno, tantomeno per un professionista impegnato nell'assistenza medica tramite gli Ascot, gli ambulatori straordinari di comunità territoriale della Asl della Gallura. La sua sentenza è tanto drastica quanto comprensibile: "Resisterò solo un altro mese, poi mi vedrò costretta a chiudere la collaborazione con l'ambulatorio di Oschiri". 

  Questo scenario non solo mette a rischio la carriera e la stabilità economica della dottoressa Meloni ma lascia anche presagire un vuoto assistenziale grave per la comunità di Oschiri. "Sto stringendo i denti e continuo a lavorare solo perché non mi sento di abbandonare i pazienti", afferma la dottoressa, evidenziando un senso di responsabilità che va oltre il dovere professionale. La sua decisione di resistere ancora un mese nasce da un profondo senso di dedizione verso i suoi pazienti, specialmente verso coloro che necessitano di assistenza domiciliare integrata o hanno bisogni specifici legati all'alimentazione. 

  Tuttavia, la forbice tra il senso del dovere e la sostenibilità della situazione si sta chiudendo. La frustrazione della dottoressa Meloni è palpabile: "Ho una buona ragione per prestare il mio servizio, ma ciò che mi lascia basita è la mancanza di risposte da parte dei responsabili della Asl". Questo grido di allarme dovrebbe scuotere le coscienze di chi ha il potere e la responsabilità di risolvere questa situazione insostenibile. 

  La questione sollevata dalla dottoressa Meloni non è solo un problema individuale, ma testimonia un malfunzionamento più ampio all'interno del sistema sanitario che necessita di immediata attenzione e soluzione. È inaccettabile che un professionista della salute, dedicato all'assistenza dei cittadini, sia costretto a considerare la chiusura della propria attività per mancanza di supporto economico. La Asl della Gallura deve fornire risposte e soluzioni concrete, prima che la situazione degeneri ulteriormente, lasciando la comunità di Oschiri e i suoi abitanti in una condizione di vulnerabilità assistenziale ancora maggiore.