Un incendio e l'assenza di elicotteri in Gallura: Cronaca di un disastro annunciato

fuoco, incendio
  Il 9 febbraio, alle 13:22, nel tranquillo e ordinato ufficio del Servizio Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di V.A. di Tempio Pausania, si è rotta la monotonia con l'arrivo di una segnalazione: un principio di incendio in località Pala di Monti, nel comune di Aggius. Un evento che, in altri luoghi e tempi, sarebbe stato affrontato con una prontezza quasi militare, qui si è trasformato in una vicenda emblematica delle complessità e delle ironie dell'Italia. Due minuti dopo la segnalazione, l'ufficiale di turno e gli operatori, con quella solerzia che si presume in queste circostanze, hanno dispiegato sul campo la pattuglia della Stazione Forestale di Tempio P., territorio competente per l'evento. Arrivati sul posto, i tre uomini si sono trovati di fronte a un dilemma non da poco: l'incendio era vicino a un parco eolico, e l'assenza nell'isola di elicotteri attrezzati per la lotta antincendio boschivo (A.I.B.) ha reso impossibile l'intervento aereo. Il Canadair di stanza a Ciampino, soluzione ideale in questi frangenti, era precluso dall'operare proprio a causa della vicinanza con le turbine eoliche. 

  Così, in quella che può essere vista come una metafora della condizione isolana, si è optato per un intervento esclusivamente terrestre, affidato alle squadre a piedi, in un territorio che la natura ha voluto particolarmente impervio. Il Servizio Operativo, di fronte a questa situazione, ha mobilitato ulteriori forze: personale dell'Agenzia FoReStas e della Protezione Civile Alta Gallura, entrambe di Tempio Pausania, sono stati chiamati a confluire sul posto. Le operazioni di spegnimento, affidate a un coordinamento di uomini e mezzi - tra cui due automezzi A.I.B. di FoReStas e altrettanti della Protezione Civile, senza dimenticare il contributo dei Vigili del Fuoco di Tempio Pausania - si sono protratte fino alle 18:22, quando le tenebre hanno imposto una tregua. Al mattino seguente, con il rientro sul luogo dell'incendio, si è potuto constatare che il fuoco era stato domato con successo il giorno precedente. La pioggia, arrivata intorno alle 8:30, ha completato l'opera di bonifica, scongiurando ogni rischio di riaccensione. Circa 5 ettari di macchia mediterranea sono stati percorsi dalle fiamme, un danno contenuto ma significativo. Ora, il Corpo Forestale Regionale si trova impegnato nelle indagini per risalire alle cause dell'incendio, in quella che è la prassi in questi casi. Una vicenda che, oltre a mettere in luce la prontezza e l'efficacia delle nostre squadre di intervento, sottolinea anche le sfide poste dalla coesistenza di tecnologie e natura, in un'isola che ogni estate si trova a fare i conti con il fuoco.