Un murale per Piscinortu a San Sperate

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  Cosa pensate se diciamo 'San Sperate'? Pesche? Arte? Murales? E se vi dicessimo che a San Sperate è presente uno tra i più estesi residui di bosco di pianura del Campidano? Ben 5 ettari di pioppi, lecci, frassini; di habitat e di specie di interesse comunitario. Ce l'ha rivelato durante il convegno dello scorso 21 dicembre sul Bosco di Piscinortu un esperto botanico che ne è appassionato, li censisce e li studia. Dal confronto che è seguito agli interventi degli esperti è emerso chiaramente che Piscinortu è parte fondamentale dell'identità dei sansperatini, che custodiscono preziosi ricordi delle storie che si sono svolte all'interno della cornice del bosco.

  L'emozione nell'ascoltare questi racconti per chi appassionandosi a San Sperate lo ha eletto come suo paese di adozione, è simile a quell'emozione che quelle stesse persone provano ascoltando i racconti sulla nascita del muralismo in questo paese. Entrambi nascono come esperienze di partecipazione attiva: Piscinortu diventa un bosco tutto intero grazie alle donazioni dei terreni da parte di privati cittadini. Il muralismo diventa realtà grazie alla forza trainante di Pinuccio Sciola e al contributo dei sansperatini che non si sottrassero a questo "laboratorio di creazione e confronto". Entrambi arrivano a noi come dono da parte delle generazioni precedenti, e soprattutto come segnale che qualcosa di coraggioso, creativo e innovativo scorre nelle vene di questo paese. Anche chi passa a San Sperate per un motivo o per un altro ne rimane colpito e ne serba un ricordo speciale.

  E' il caso degli artisti e delle artiste che, sposando la causa del Bosco e riconoscendo da sempre il valore artistico e culturale del paese, in questi giorni hanno cominciato a girare per San Sperate alla ricerca dei muri che possano accogliere nuove opere che raccontino le vicende del Bosco di Piscinortu. E' un'impresa che richiede cooperazione, energie e denaro. Abbiamo perciò pensato di utilizzare lo strumento del crowdfunding per permettere a chiunque può e condivide il progetto di dare il suo contributo e a noi di parlare del nostro legame con il Bosco attraverso l'arte, di raccontare la storia di ciò che è stato, di ciò che è e di ciò che vorremo che questo posto sia per le future generazioni. A giugno 2023 cominciano i lavori di taglio e diradamento all’interno del Bosco di Piscinortu, senza alcuna comunicazione ufficiale da parte dell'Amministrazione. Agli inizi di luglio questi lavori vengono interrotti dopo un sopralluogo con un esperto del Dipartimento di Scienze Naturali e Botanica dell’Università di Cagliari, che ha valutato inadatto al delicato sistema di sostenimento del Bosco quel tipo di intervento. Agli inizi di agosto, un gruppo eterogeneo di persone comincia a riunirsi spontaneamente con un’idea comune ben precisa: proteggere il Bosco di Piscinortu. Dagli incontri nasce il Comitato Spontaneo Permanente per il Bosco di Piscinortu. 

  Oggi vogliamo portare avanti un sogno condiviso: quello che San Sperate sia nuovamente pioniera e innovativa nelle sue scelte. Durante le nostre sedute ci siamo ascoltati, abbiamo sentito i pareri e la visione di chi ha studiato il Bosco e abbiamo cominciato a sognare che a Piscinortu venga data la possibilità di ripristinare quasi in autonomia i suoi processi naturali di guarigione ed equilibrio, creando un laboratorio senza muri e senza soffitto in cui le persone possano essere chi guarda e non chi fa. E lo spettacolo sarebbe quello dell’incredibile intelligenza che la Natura porta avanti nel ripristino, nell’eliminazione, nella creazione dei suoi spazi. Attualmente portiamo avanti una petizione già sottoscritta in poco tempo da 1100 Sansperatini e prevediamo diverse iniziative volte alla sensibilizzazione di un numero sempre più ampio di persone. 

  Alcuni di noi sono stati anche denunciati per aver documentato e condiviso tramite dei post su facebook la situazione che si è venuta a creare all'interno del Bosco in seguito ai tagli selvaggi, definiti "lavori di messa in sicurezza propedeutici al completamento del parco urbano di Pixinortu", ma mai segnalati adeguatamente. Ciò nonostante, noi non ci arrendiamo! Vorremmo lasciare alle generazioni future quello che le generazioni precedenti ci hanno donato, possibilmente aggiungendovi qualcosa. E non parliamo di un’eredità materiale fatta di sola flora, fauna, terreno, che già sarebbe tanto. Puntiamo soprattutto a lasciare un esempio, l’idea che la Natura deve essere rispettata perchè portatrice di un’Intelligenza che non abbiamo ancora capito, ammirata, a volte, capendo qual è la giusta distanza.