Sassari, assalto al portavalori: Scenari di guerra sulla 131 UN AGGIORNAMENTO

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  In una mattina che avrebbe dovuto essere come tutte le altre, la statale 131, all'altezza del bivio per Siligo, si è trasformata in un campo di battaglia. Un commando di dieci banditi, armati fino ai denti, ha scelto la "Carlo Felice" come teatro di un'azione degna di un film noir, ma con conseguenze dolorosamente reali. Il modus operandi dei malviventi, degno dei più audaci rapinatori di banche dell'epoca d'oro del crimine organizzato, ha visto l'uso di un autocompattatore dei rifiuti per fermare il primo dei tre furgoni portavalori della Vigilpol. 

  Con seghe circolari e kalashnikov, hanno trasformato un tranquillo tratto di strada in un inferno di fiamme e proiettili. Quattro guardie giurate sono rimaste ferite, tra cui una colpita a una gamba da un proiettile, mentre un altro vigilante ha subito gravi ferite in seguito alla collisione con l'autocompattatore. Gli altri due hanno riportato contusioni alla testa e al torace a causa del tamponamento. Le vittime, soccorse dal 118, sono state trasportate in ospedale, mentre i banditi, dopo essersi impossessati di un bottino ancora da quantificare, sono fuggiti in direzione di Mores. 

  La Polizia e i Carabinieri, arrivati sul posto poco dopo il fattaccio, hanno dato il via a una caccia senza sosta. Anche un elicottero della Polizia ha sorvolato la zona, ma i banditi erano già lontani, lasciando dietro di sé solo il fumo dei loro mezzi incendiati. E come se non bastasse, gli investigatori hanno fatto un'altra scoperta inquietante: una borsa con dell'esplosivo, ritrovata in una strada provinciale vicina alla scena del crimine. Gli artificieri della Polizia di Stato sono subito intervenuti per disinnescare il materiale. Questo audace assalto non è stato solo un attacco a un portavalori, ma un affronto allo stato di diritto. È il segno di un'escalation di violenza che non può e non deve essere tollerata. Mentre il dirigente della Squadra Mobile della Questura di Sassari, Michele Mecca, continua a ricostruire l'accaduto, la comunità resta sospesa in un clima di incertezza e timore.