Cagliari: La notte dei coltelli insanguinati - Al centro di accoglienza trovate lame affilate e droga

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  La scena del crimine: il cuore pulsante di Cagliari, un centro storico diventato teatro di una violenza cruda e senza freni. Tre giovani tunisini, dai 25 ai 27 anni, hanno trasformato le vie della Marina in un ring selvaggio, scatenando una "spedizione punitiva" per vendicare un'accusa di accoltellamento da parte di due algerini. 

  Un ritratto di una gioventù perduta, lontana dai valori della convivenza civile, intrappolata in un vortice di rabbia e vendetta. I tre, richiedenti asilo e ospiti del Cas di Monastir, hanno deciso di fare giustizia con le proprie mani, scegliendo come bersaglio due algerini, colpevoli solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. 

  Aggressione, coltelli, sangue: una scena da film noir che si è tragicamente consumata nelle strade di una Cagliari che osserva, attonita e impotente. Ma la legge ha i suoi occhi e le sue orecchie: gli investigatori della Squadra Mobile, sfruttando la rete di videosorveglianza, hanno scritto la parola fine su questa vicenda. 

  Nei corridoi del centro di accoglienza, sono emersi indizi compromettenti: indumenti, lame affilate e tre chilogrammi di marijuana. Il bottino di una guerra di strada che non conosce vincitori, solo perdenti. I tre giovani ora si trovano dietro le sbarre del carcere di Uta, in attesa di giudizio. Un epilogo inevitabile per chi sceglie la strada dell'illegalità e della violenza come unica risposta ai conflitti. Le vie di Cagliari, per un attimo trasformate in un campo di battaglia, tornano a essere ciò che sempre sono state: testimoni silenziosi di storie umane, a volte troppo umane.