Tragedia sfiorata a Jerzu: Bambino di 8 anni investito sulla strada per la scuola

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  In una mattinata qualunque a Jerzu, la routine quotidiana si è trasformata in un bollettino di cronaca nera: un bambino di 8 anni, nella sua innocente marcia verso la scuola, è stato investito in via Umberto.

  La scena ha visto l'intervento dell'ambulanza del 118 che ha trasportato il piccolo all'ospedale di Lanusei, dove è stato ricoverato con una sospetta frattura alla spalla. Ecco l'ennesimo episodio che ci ricorda come la strada sia un teatro pericoloso, dove la distrazione o la negligenza possono trasformare un banale tragitto scolastico in un incidente. Un dramma che, per fortuna, non si è concluso nel peggiore dei modi: le condizioni del bambino, sebbene serie, non sono gravi. 

  In un'epoca in cui la sicurezza stradale dovrebbe essere una priorità, episodi come questo sollevano interrogativi amari sullo stato della nostra attenzione collettiva. Come è possibile che un bambino, simbolo della vulnerabilità e dell'innocenza, diventi vittima di un incidente stradale in pieno centro urbano? I carabinieri, giunti sul posto, hanno avviato le indagini per accertare le responsabilità. Un incidente, si sa, è spesso il frutto di una catena di negligenze e distrazioni. 

  Ma quando al centro c'è un bambino, ogni dinamica assume un peso diverso, una gravità particolare che ci interroga tutti come comunità. Quanto vale la sicurezza dei nostri figli sulle strade? Quanto siamo disposti a investire in educazione stradale, in misure di prevenzione, in infrastrutture sicure? Questo incidente è un campanello d'allarme, un monito a non abbassare mai la guardia, specialmente in presenza dei più piccoli. 

  Il bambino di Jerzu, ora ricoverato in ospedale, diventa così un simbolo involontario: quello di una fragilità che tutti noi siamo chiamati a proteggere. Speriamo che questo episodio serva almeno a riflettere e a promuovere azioni concrete per rendere le nostre strade luoghi più sicuri, soprattutto per i nostri bambini.