Pesca abusiva nell'area marina protetta del Sinis: Intervento decisivo della forestale

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  Nelle acque cristalline dell'Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, un luogo dove la natura dovrebbe regnare sovrana e intoccabile, si è consumato un atto di sfregio nei confronti dell'ambiente marino. La pattuglia della Stazione forestale di Oristano, in un servizio di vigilanza a tutela della fauna ittica, ha scoperto un gommone sospetto, che si muoveva tra la Zona B e la Zona C dell'area protetta. 

  A bordo, due uomini, lontani da occhi indiscreti, si dedicavano a una pesca subacquea non solo abusiva ma anche ignobile, in quanto perpetrata in un'area dove la legge impone il più rigoroso rispetto della natura. La loro attività illecita è stata svelata quando gli agenti Forestali, dopo averli monitorati da terra, hanno intercettato il duo in un approdo. All'esito dei controlli, è emerso che i due trasportavano circa 6 chilogrammi di pescato, principalmente spigole, frutto di una pesca sportiva subacquea del tutto vietata in quelle acque protette. La legge non fa sconti: per tali atti scatta una sanzione penale che può arrivare fino a dodici mesi di arresto e un'ammenda salata, una misura che testimonia la gravità del reato commesso. Il Corpo Forestale, con la sua solita dedizione e vigore, ha quindi proceduto al sequestro delle attrezzature da pesca e del pescato, che, su autorizzazione del Pubblico Ministero, è stato devoluto alla Mensa della Carità delle Figlie di San Giuseppe.

  Un gesto che trasforma il frutto di un'azione illegale in un beneficio per chi è meno fortunato. L'episodio riporta alla luce il fenomeno sempre più diffuso della pesca di frodo, una piaga che danneggia non solo l'ambiente marino, ma anche gli operatori del settore che svolgono la loro attività in modo legale e rispettoso delle normative. Per contrastare questa tendenza, il Corpo Forestale invita i cittadini a segnalare episodi di pesca illegale, ricordando che è possibile farlo in modo anonimo attraverso il numero 1515. L'intervento dei Forestali non è solo un'azione di repressione, ma un segnale forte della volontà dello Stato di proteggere le proprie risorse naturali e di garantire che le leggi vengano rispettate. Un monito per chi pensa di poter aggirare impunemente le regole, e una rassicurazione per chi, ogni giorno, si impegna a tutelare il nostro prezioso patrimonio naturale.