Perché donare alla Caritas Diocesana di Cagliari? La risposta a questa domanda può trovarsi nell'esempio di vita di Sant'Antonio Abate, il più grande eremita di sempre, un uomo che ha dedicato la sua esistenza all'ascolto della voce di Dio e al servizio del prossimo.
Nato a Coma, in Egitto, sulle rive del Nilo, intorno al 250, in una famiglia di cristiani e ricchi agricoltori, Antonio rimane orfano a vent'anni. Profondamente colpito dalle parole del Vangelo ascoltate in chiesa, fa una scelta radicale: vende tutti i suoi beni, dona la metà del ricavato alla sorella e l'altra metà ai poveri.
Poi, si ritira in solitudine nel deserto dell'Egitto per vivere da eremita, ascoltando la voce di Dio e lavorando con le sue mani, seguendo il principio ora et labora, "prega e lavora", che diventerà in seguito il fondamento della regola benedettina.
Durante la sua vita, Sant'Antonio non solo prega, ma si dedica anche al lavoro manuale, intrecciando canestri e coltivando un orto. La sua esistenza, segnata da un profondo ascetismo, diventa fonte di ispirazione per molti, attirando discepoli, filosofi, imperatori e semplici pellegrini. Egli diventa un maestro di vita, insegnando l'ascetismo ai "Padri del deserto", e si distingue per la sua capacità di consolare, guarire e offrire conforto a chi soffre.
La sua fama di grande saggio e guaritore arriva fino a noi: Sant'Antonio è noto per aver curato molte malattie, in particolare l’herpes zoster, noto come “fuoco di Sant’Antonio”.
Il suo lungo cammino terreno si conclude all'età di 106 anni, il 17 gennaio del 356, lasciando un'eredità di fede, carità e dedizione.
Sant'Antonio Abate è venerato come protettore di animali domestici, bestiame, cavalli, stalle, agricoltori, allevatori, macellai, salumieri, fabbricanti di spazzole e dermatologi. È invocato nei momenti di ingiustizia, furto, conflitti familiari, e per protezione contro incendi, malattie contagiose e problemi dermatologici.
La sua figura, raffigurata come un anziano con una lunga barba bianca, è un simbolo di generosità e di servizio agli altri. Donare alla Caritas Diocesana di Cagliari significa quindi seguire l'esempio di Sant'Antonio: un gesto di amore e di vicinanza verso chi è in difficoltà, un modo per continuare la sua missione di aiuto e sostegno ai bisognosi. La sua vita ci insegna che con la preghiera e il lavoro, con la fede e la carità, possiamo fare la differenza nella vita di tante persone.