In una recente scenetta degna di una commedia, il Giudice di Pace di Milano ha deciso di gratificare un passeggero sassarese con la sontuosa cifra di 250 euro per un ritardo aereo. Sì, avete letto bene: 250 euro per un contrattempo di qualche ora.
Il volo Ita Airways Milano-Olbia, previsto per atterrare alle 21, ha sfiorato la mezzanotte, arrivando alle 00:18. Un disastro cronometrico che ha cambiato i piani di viaggio di questo passeggero e di altri sfortunati compagni di volo.
Il 17 gennaio, un giorno che resterà nella storia della burocrazia aerea, il nostro eroe sassarese ha vissuto l'atroce esperienza di un ritardo di tre ore. Una tragedia? Una disavventura? No, un'opportunità d'oro per incassare, grazie al Regolamento Comunitario 261/2004, che evidentemente considera il tempo perso più prezioso dell'oro.
La decisione del Giudice di Pace, secondo quanto riferito da ItaliaRimborso, la società che ha difeso il passeggero, non tiene conto di scioperi o condizioni meteorologiche avverse. In pratica, un ritardo è un ritardo, indipendentemente dalle ragioni. Ecco dunque che la nostra giustizia, sempre pronta a intervenire in cause di vitale importanza, ha fatto valere il sacrosanto diritto al rimborso.
ItaliaRimborso, che si erge a paladino dei diritti dei viaggiatori, annuncia trionfalmente che questo caso si aggiunge al 97,8% dei loro successi.
Per attivare l’assistenza, basta compilare un form sul loro sito, e voilà, si apre la caccia al tesoro. Chissà, forse un giorno riceveremo un rimborso anche per i ritardi dei treni, degli autobus, o perché no, per le file alla posta. Nel frattempo, godiamoci questo spettacolo, dove l'unica certezza è che la giustizia, a volte, sembra davvero volare molto, molto basso.