Sul motorino con un revolver fantasma: Il giallo di Valledoria

Carabinieri
  In una girandola di eventi che sembrano usciti da un giallo di provincia, i Carabinieri del nucleo operativo - aliquota radiomobile di Valledoria, hanno dimostrato ancora una volta che la realtà supera la fantasia. Durante i loro consueti giri di perlustrazione, finalizzati a mantenere l'ordine pubblico e a prevenire reati di vario genere, si sono imbattuti in un episodio che avrebbe fatto sollevare un sopracciglio persino a Sherlock Holmes. 

  Immaginate la scena: un motorino che sfreccia lungo le strade di Valledoria, guidato da un uomo che sembra avere fretta di andare da qualche parte, o forse di sfuggire a qualcosa. Ma cosa si nasconde sotto il sedile di questo mezzo così innocuo? 

  Nientemeno che una pistola completa di caricatori e munizioni, un oggetto che non ci si aspetterebbe di trovare in tale contesto, soprattutto considerando che l'arma era stata asportata dall'abitazione di una persona defunta. Qui si apre un vero e proprio intreccio degno di un romanzo noir: da dove viene questa pistola? Chi era il defunto proprietario? E soprattutto, cosa voleva fare il conducente del motorino con un'arma del genere? 

  I Carabinieri, con l'occhio acuto e l'esperienza che li contraddistingue, non hanno perso tempo in chiacchiere, passando direttamente all'azione. Hanno fermato il motorino e, dopo aver scoperto l'arma, hanno arrestato l'uomo per "porto abusivo di armi". Un reato che suona quasi eufemistico, data la gravità della situazione. Questo episodio ci riporta alla mente l'importanza del lavoro quotidiano delle forze dell'ordine, sempre in prima linea nel proteggere i cittadini e garantire la sicurezza. Ma ci ricorda anche che, a volte, dietro l'angolo di una tranquilla strada di provincia, possono nascondersi storie degne di un film poliziesco.

  E in questo caso, il regista è stato il destino, con una sceneggiatura che nemmeno il più fantasioso degli autori avrebbe potuto immaginare.