Il Cagliari a Nuoro - Per il presidente barbaricino Pittorra: “Una festa da ripetere”. Al Frogheri più di 3.000 in delirio

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  Una festa dei tifosi e di tutta la città di Nuoro. In settimana, giovedì 16, il Cagliari ha fatto visita alla Nuorese in unbagno di folla. I rossoblù sono stati travolti dall’abbraccio fraterno della Barbagia, una pioggia di autografi e di selfie con gli sportivi nuoresi e una proficua sgambata sul campo. Il “blitz” rossoblù nel capoluogo della Sardegna centro-orientale è stato una passerella trionfale. Un successo, in “primis” dal punto di vista umano ed empatico, “da rivivere al più presto”. Parola del presidente della Nuorese, Gianni Pittorra, che auspica caldamente una prossima riedizione dell’incontro tra i verdeazzurri e il Cagliari. 

  Un’ottima occasione per rinsaldare i legami tra due delle realtà sportive più significative del territorio isolano e, parallelamente, per avvicinare ancora di più gli sportivi barbaricini all’undici di Ranieri in vista della volata salvezza che attende i rossoblù. Si sente il bisogno dell’affetto e del sostegno di tutta la Sardegna Presidente Pittorra, quali sensazioni: “Assolutamente positive. Intanto tengo a rivolgere, da parte della Nuorese Calcio, un enorme ringraziamento al Cagliari Calcio. Si sono confermati dei professionisti seri dal punto di vista sportivo, visto che in campo non hanno lesinato impegno e sforzi anche al cospetto di una compagine di Promozione come la nostra. E poi hanno dimostrato grande affetto e disponibilità verso tutti coloro che sono accorsi allo stadio per vederli e per abbracciarli. Sono andati a visitare i pazienti e i bambini ricoverati in ospedale, regalando un sorriso a tutti. Insomma, la città di Nuoro ha accolto con entusiasmo una squadra davvero simpatica. 

  Mi auguro che in un futuro non troppo lontano giornate come quella di giovedì si possano ripetere. Siamo rimasti d’accordo che ne organizzeremo presto altre. Il ‘Frogheri’ è stato preso d’assalto: c’erano oltre tremila persone sugli spalti, peraltro in un giorno feriale. Non si vedeva tanta gente allo stadio dai tempi della serie C: praticamente quarant’anni fa. Sono arrivati tifosi da tutta la provincia, ma anche da Olbia e da Sassari. Il Cagliari è sempre un’attrazione di straordinario richiamo per le città e per i paesi dell’Isola, non è una novità”. D’altronde portare la squadra in giro per la regione, in occasione delle amichevoli infrasettimanali, per cementare lo spirito di unione e di fratellanza tra il Cagliari e tutti i tifosi sardi era una prerogativa inderogabile di Ranieri già ai tempi della sua prima avventura sulla panchina rossoblù. Ancora Pittorra: “Ranieri è un vero signore. È stato disponibilissimo con tutti: ha avuto una parola gentile per chiunque gli si avvicinasse, fossero anziani, ragazzi o bambini. Tanto di cappello a lui, sinceramente.” Ed ora la Nuorese. 

  Quali sensazioni da presidente di una società così gloriosa: “La mia avventura da presidente, così come la squadra in campionato, sta andando bene. Io tra l’altro sono un ex calciatore e allenatore. Da una decina d’anni, per motivi di lavoro, non frequentavo più il mondo del calcio. Ho preso con entusiasmo le redini della Nuorese. Francamente, quando sono arrivato ho trovato una società che non navigava esattamente in buone acque. Se tre mesi fa mi avessero detto che oggi ci saremmo trovati a ospitare il Cagliari al ‘Frogheri’, beh non ci avrei creduto. Non sapevamo nemmeno se saremmo riusciti a iscriverci al campionato di Promozione. ASottolineo che tante persone gravitano attorno all’orbita della Nuorese: abbiamo più di cento soci, c’è un direttivo attivo e siamo riusciti a creare anche un settore giovanile. Non dimentichiamoci che chi c’era prima di noi aveva svincolato settantacinque giocatori. Abbiamo dovuto ricostruire e reinventarci da zero: sia a livello di settore giovanile che a livello di prima squadra. Qual è l’obiettivo? Senz’altro quello di riportare al più presto la Nuorese ai livelli che le competono. 

  Vogliamo tornare tra i professionisti, quindi in serie D, in breve tempo. Poi vedremo se ci saranno le condizioni per puntare a qualcosa di ancora più ambizioso. I dati attuali sono incoraggianti: contiamo duecentocinquanta abbonamenti, record per la nostra categoria in Sardegna. E in media allo stadio vengono ottocento persone ogni domenica. Circa duecento tifosi ci seguono in trasferta. Per la nostra dimensione sono numeri importanti. D’altra parte Cagliari, Torres e Nuorese sono le squadre della gente, dei sardi. Non sono le squadre di una proprietà: per quanto ci riguarda, l’azionariato popolare è la soluzione ideale per reggere l’urto, consolidare la nostra realtà e durare nel tempo.”