La sfida urbana di Cagliari: Una promessa infranta tra via Boito e via Donizetti

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  L'architettura urbana di una città non è solo una questione di mattoni e cemento; è il cuore pulsante di una comunità e il suo paesaggio costante. Quando le decisioni vengono prese riguardo al destino degli edifici e delle zone cittadine, hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana dei residenti. La situazione tra la via Boito e via Donizetti a Cagliari è un esempio lampante di come una gestione approssimativa possa tradire le aspettative dei cittadini. Anni fa, l'edificio che un tempo ospitava l’istituto professionale Pertini divenne la sede della circoscrizione. Ma la visione a lungo termine per l'edificio era chiara: diventare uno spazio per case popolari e negozi. 

  Dopo un decennio di negoziati e dibattiti, i lavori di demolizione sono finalmente iniziati. La decisione ha attraversato due amministrazioni comunali distinte, sottolineando come, al di là delle inclinazioni politiche, vi fosse un riconoscimento unanime dell'importanza del progetto per la città. Tuttavia, la realtà sul terreno racconta una storia diversa. Dopo la demolizione, l'area è diventata un deserto urbano. Un vasto vuoto transennato, un'ombra di ciò che doveva essere, offrendo ai residenti non nuove opportunità, ma piuttosto un mix di disagi: polvere, spazzatura, roditori, carenza di parcheggi e scarsa illuminazione notturna. 

  La frustrazione dei residenti è palpabile, al punto che si stanno mobilitando per formare un comitato di quartiere. In questa situazione, ci si aspetterebbe una risposta chiara e determinata dal governo della città. Ma finora, le voci di sindaco Truzzu e dell'assessore ai lavori pubblici Deidda sono state sorprendentemente silenziose. 

  In definitiva, i cittadini di Cagliari meritano di più. Meritano una leadership che non solo fa promesse, ma le mantiene. E mentre l'area tra via Boito e via Donizetti rimane in stallo, è un monito per il futuro: la pianificazione urbana richiede visione, ma anche determinazione nell'esecuzione. Speriamo che il governo di Cagliari prenda nota e agisca di conseguenza.