La difficoltà di parlare di Diritti Umani in una società confusa e disinformata

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  Quando non si ha l’attenzione sulle cose urgenti da fare e sui ritmi frenetici della quotidianità, è più facile trovare qualche minuto per dialogare con le persone incontrate casualmente per strada durante la passeggiata domenicale. Se poi si incontrano dei volontari che ti mettono tra le mani un libretto dal titolo: “Cosa sono i Diritti Umani?”, l’argomento stimola ulteriormente la conversazione.

  È ciò che è successo a La Maddalena nella mattinata di ieri, domenica 24, dove i volontari di Uniti peri Diritti Umani hanno distribuito nelle strade e nei negozi del centro, i libretti contenenti i trenta articoli della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite. “Ciò che emerge dagli incontri con le persone – dichiara Lina, responsabile del gruppo dei volontari – è che in realtà i Diritti umani sono praticamente sconosciuti dalla maggioranza delle persone, questo li mette in difficoltà sia nel farseli riconoscere che nell’essere disposti a garantirli agli altri.” In effetti, quando ci si riferisce a questo argomento si pensa immediatamente al dramma dei migranti che a migliaia arrivano tutti i giorni sulle nostre coste. Sui media nazionali non si parla d’altro: quanti ne sono arrivati e l’inadeguatezza delle nostre strutture di accoglienza. Il dibattito sociale e politico sta catalizzando l’attenzione sui i problemi di ordine pubblico, che inevitabilmente un fenomeno di questa portata porta con sé, dimenticando spesso che non stiamo parlando di statistiche o numeri ma di esseri umani. L’opinione pubblica è divisa e confusa.

  La sensibilità umana che tutti proviamo nei loro confronti trasforma i nostri sentimenti in pietà (ma queste persone non hanno bisogno di pietà) o rabbia, in solidarietà o rifiuto, a seconda di come viene presentato il problema dal programma Tv di turno. In questa confusione la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è il convitato di pietra. Se, a partire dai governi nazionali e internazionali, fino al più umile dei cittadini, si facesse riferimento ai valori di quella preziosa Carta e la si prendesse come punto di riferimento, il problema, per quanto complicato e di difficile soluzione, lo si affronterebbe da un altro punto di vista, mettendo al centro l’Essere Umano. Ma questo, purtroppo, non accade. Anzi, chi lo fa, come le organizzazioni umanitarie impegnate nel fronteggiare l’emergenza, vengono accusate di irresponsabilità. “I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico” scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard. Per questo andrebbero innanzitutto conosciuti e messi in pratica a tutti i livelli. Ognuno di noi ha un suo ruolo nella società e con responsabilità dobbiamo essere disposti a portarlo avanti. Talvolta è necessario rinunciare a qualcosa per gli altri; fa parte del vivere in un mondo in cui siamo tutti interconnessi l’uno agli altri, dove l’azione di ciascuno può avere un riflesso sugli altri. Da qui la necessità di agire con responsabilità e buon senso. La distribuzione dei libretti sui Diritti Umani proseguirà nelle giornate tra lunedì 25 e martedì 26, nelle strade e negozi di Olbia.