Addio a Giorgio Napolitano, il presidente che vide l'Italia trionfare e tentennare

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Giorgio Napolitano se n'è andato. Un Presidente che ha battuto ogni record, sedendosi per ben due mandati al Quirinale, a dispetto di chi pensava che un solo mandato fosse più che sufficiente. Ha visto l'Italia nei suoi alti e bassi, e certo, sono stati anni movimentati. 2006. L'Italia festeggiava una vittoria mondiale in Germania mentre lui iniziava il suo lungo cammino presidenziale. Napolitano era lì, con i giocatori, in prima fila. Forse voleva rubare un po' di quella popolarità, forse voleva mostrare che lui, il Presidente, era uno di noi. Ma, per quanto il calcio possa unire, non può coprire le crepe politiche e sociali che il Paese ha attraversato sotto la sua presidenza. Diciamo che Napolitano è stato un Presidente fortunato. Ha preso parte ai festeggiamenti del Mondiale, sì, ma ha anche assistito, e forse a tratti guidato, ad una delle fasi più buie e confuse della politica italiana. Governi che nascevano e morivano in un batter d'occhio, partiti che cambiavano nome come mutande e una crisi economica che ha messo in ginocchio molti italiani. Se la storia sarà gentile con Napolitano, è ancora da vedere. Ma una cosa è certa: è stato un Presidente che ha vissuto appieno il suo tempo, per il bene o per il male. E ora che se ne è andato, ci lascia con un'eredità complessa, fatta di trionfi calcistici e decisioni politiche discutibili. Se ci sarà un altro come lui? Speriamo di no. L'Italia ha bisogno di chiarezza e stabilità, non di record presidenziali.