Sulla questione della centralina per i rilievi radioattivi da ubicare a Capo Caccia e sulla
richiesta di sospensione della gara d'appalto da parte della direzione del Parco di Porto
Conte, non possiamo non considerare fuori luogo e intempestive, oltre che infondate, le
dichiarazioni del Partito Democratico, come da nota del capogruppo Pirisi. Sulla vicenda,
fin da subito dal sito del Parco, e' possibile scaricare tutta la documentazione che
evidentemente Pirisi o chi per lui non ha letto bene commettendo grossolani errori di
valutazione e dimostrando superficialità e mancanza di conoscenza del tema. E' di tutta
evidenza che la direzione del Parco non sia entrata in alcun modo sulle questioni di merito
e sulle finalita', del tutto condivisibili, della iniziativa in argomento, ma ponga
esclusivamente una questione di metodo e di rispetto della normativa in materia di
valutazioni di impatto ambientale (VIncA).
Questa normativa che si applica caso per caso,
per ogni singolo piano o progetto o intervento che ricada in un'area protetta, SIC, ZPS o
ZSC, non e' stata rispettata e fa veramente preoccupare sul punto l'affermazione di Pirisi
che testualmente recita "... si chiede il rispetto di norme ambientali e vincolando il tutto a
pareri necessari (Vinca) per tutta quella fascia costiera presenti da tanti anni". Come a dire
che in quella fascia costiera tutto si puo' fare perché i pareri sono già presenti da anni. E'
palese che si tratti di considerazioni scellerate di chi non ha alcuna contezza delle norme e
delle prescrizioni legate alla VincA. Come se non bastasse nel proseguo Pirisi si avventura
in ulteriori affermazioni gratuite ed infondate. Afferma infatti che ..."Ci chiediamo perché a
Capo Caccia si tenta il blocco dell'appalto chiedendo il rispetto delle norme ambientali
autorizzazioni comprese tra l'altro in un sito già presente ed utilizzato da anni in quel
settore mentre poco lontano da lì a punta giglio nessuna presa di posizione e nessuna
richiesta (considerato che si tratta di zone con lo stesso interesse ambientale con la
stessa necessita di pareri autorizzativi)".
Forse e' meglio che Pirisi sappia che proprio a
Punta Giglio vi e' stato il massimo rispetto della procedura di VIncA e che senza quella
autorizzazione, regolarmente prodotta dalla Regione, nulla si sarebbe potuto realizzare. E'
esattamente quello che la direzione del Parco chiede per la centralina di Capo Caccia
dove va appunto dimostrato che non ci siano conseguenze negative per habitat prioritari e
specie e, in caso contrario, con quali misure di mitigazione si intenda intervenire anche se
dovesse prevalere ( ma va dimostrato proprio con la procedura di VIncA) "...una ragione di
stato e una salvaguardia della salute dei cittadini comunitari...". Quanto poi alla richiesta di
coinvolgere l'Assemblea del Parco in questioni di natura gestionale, ancora una volta,
Pirisi dimostra tutta la non centrata conoscenza su temi centrali della pubblica
amministrazione legati alla separazione dei ruoli politici, da un lato, da quelli tecnico-
gestionali, dall'altro, in capo ai dirigenti. Quindi, non si può biasimare l'Ente Parco per
eccesso di correttezza e contestualmente prudenza. La richiesta della Direzione del Parco
di interruzione di procedura di gara per affidamento, fornitura, installazione, assistenza e
manutenzione stazioni automatiche di monitoraggio radioattività deriva dal fatto che la
stessa procedura è ritenuta non corretta . Ogni intervento nel Parco regionale di Porto
Conte deve essere sottoposto alla preliminare valutazione (VincA) di incidenza di eventuali
possibili effetti negativi, effetti che non risultano considerati leggendo i documenti della
gara. Quindi tale richiesta è da noi ritenuta giustificata dalle motivazioni indicate nella nota
della Direzione del Parco indirizzata ad INVITALIA ed INIS.