Rumore: Marco Rismondo a Casa Manno

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  Casa Manno ha il piacere di invitarvi all'inaugurazione della mostra fotografica Rumore di Marco Rismondo a.k.a. Marek Molshtovska, a cura di Roberta Mela e Veronica Peana. L'evento, organizzato con il patrocinio della Società Dante Alighieri - Comitato di Alghero APS, si terrà domenica 10 luglio a partire dalle ore 18. L'allestimento sarà visitabile fino a domenica 31 luglio 2022 nei giorni di apertura del museo (ven, sab, dom – ore 16.00/20.00) con ingresso a offerta libera. Rumore è un allestimento multimediale prodotto da Marco Rismondo, Casa Manno e Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto. "Immerso nella frenesia della vita metropolitana Marco Rismondo aka Marek Molshtovska, classe 1989, trae ispirazione da grandi nomi della fotografia e della cinematografia quali Doyle e Gilden per dare vita a intensi scatti dalle forti connotazioni immersive. 

  I lunghi tempi di esposizione e una consapevole gestione del bianco e nero hanno permesso all’artista di sviluppare una tecnica in cui fonde con maestria la ritrattistica e la street photography; è così che attraverso i suoi scatti Rismondo restituisce impressioni più che meri ritratti. Una fotografia, la sua, che consente di andare oltre la visione del singolo, oltre l’ammirazione estetica dell’individuo, al di là della pura rappresentazione personale ma che congela percezioni fugaci permettendo di cogliere la più profonda essenza delle umane intimità. Figure più che persone, estraniate, assorte, immerse all’interno delle loro esistenze, avviluppate in sensazioni impresse indelebilmente dalla sensibilità dell’artista. Spinto dall’intento di catturare la multiformità della quotidiana alienazione umana, Rismondo non compie solo una sapiente restituzione fotografica di scorci urbani e di figure eteree e intangibili ma sfonda il muro della statica rappresentazione bidimensionale, accostando ai suoi scatti le riprese video e le registrazioni sonore di una metropoli fremente, attiva, in costante movimento. Audio, riprese e immagini coesistono per dare origine a un’esperienza multisensoriale che offre la possibilità di cogliere l’intimità dell’essenza umana; anime che, nel divenire tutt’uno con l’ambiente circostante, trasmutano la loro essenza in avvolgente rumore". 

  Roberta Mela "Rumore in fotografia è quella grana, quel pulviscolo assente nel soggetto originario, eppure è visibile sulla pellicola, sul fotogramma. Una sgranatura involontaria, un difetto di percezione, che nel caso di Marco Rismondo, in arte Marek Molshtovska, è invece un guardare oltre, tra gli strati, tra i lembi di carne e di polvere di un quotidiano frenetico, che ticchetta e rimbomba nelle arterie della metropoli. Città come brulicanti formicai umani, popolate da figure sfuggenti in una fluidità futurista. Saettiamo l’uno accanto all’altro senza percepire che l’ombra degli altri, presi dall’affanno delle cose da fare, del nostro presunto e atteso divenire. Quello di Marco è un occhio solitario che fa caso invece all’essenza celata, l’umore soggettivo, la temperatura d’animo del passante distratto, che da figurante senza nome di un istante della realtà, diventa protagonista di uno scatto, manifesto immersivo di un millisecondo di sfuggente movimento, impresso imperituro su pellicola. Il vecchio con lo sguardo chino, il ragazzo risucchiato dallo schermo di uno smartphone, gambe che corrono verso la metro, colli adagiati sulle spalle, sguardi vacui, spalle contrite; tutti hanno una direzione ansimante che è in realtà un non-luogo: la realizzazione della giornata, la spunta della lista delle cose da fare. Ma tutto questo, alla fine, è solo rumore". Veronica Peana Marco Rismondo a.k.a. Marek Molshtovska Nasco ad Alghero nel 1989, per metá sardo e metá istriano. Fin dall’infanzia vengo attratto dalla musica e dalle arti visive, da cui cerco di prendere spunto per i mood delle mie idee. Non ho una preparazione artistica-accademica e tuttora la fotografia rimane una passione e non una professione, in questo modo posso sentirmi indipendente ed esprimere il mio punto di vista liberamente e senza filtri esterni. Poco piú che ventenne mi traferisco all´estero e inizio a lavorare nella ristorazione.

  Il mio carattere introverso rende difficile l´approccio diretto con gli estranei (fattore che si accentua in modo particolare se si considerano le iniziali difficoltà di dover comunicare in lingue differenti dalla mia). In quest’ottica la fotografia mi è servita per lungo tempo a studiare e conoscere il mondo circostante senza quel bisogno di compiere il salto nel vuoto che per molti (me compreso) sembra un gesto impossibile. La fotografia ha costituito il mezzo da me impiegato per conoscere e documentare lo Yorkshire, il cosidetto Geordieland, Amsterdam ed ora La Svezia, in particolare Gothenburg, la cittá in cui vivo oramai da diversi anni. Questo nomadismo attraverso differenti realtá europee mi ha dato la possibilitá di conoscere diversi fotografi e artisti il cui aiuto e confronto è stato, ed è ancora, indispensabile per la mia evoluzione e concezione delle arti visive. Questa é la mia mostra, esposizione, punto di vista, testimonianza, chiamatela pure come preferite e credete, spero solo che possa smuovere qualcosa nel vosto io. Sinceramente Marek Molshtovska