L'assessore Emiliano Piras risponde alle calunnie su facebook

Emiliano Piras
I social sono un ricettacolo di emozioni e sentimenti espressi di getto. Spesso senza nemmeno considerare gli effetti che le parole possono provocare. Capita così che dopo un fatto increscioso occorso nel primo pomeriggio avvenuto in città, un attentato incendiario ai danni di un auto parcheggiata ai Bastioni Cristoforo Colombo, qualcuno si sia augurato che l'auto alle fiamme fosse quella dell'assessore all'urbanistica Emiliano Piras.

L'assessore, come scrive in un post sfogo su facebook che riportiamo integralmente, afferma di aver atteso del tempo prima di scrivere un commento sulla vicenda ma, essendo il commento pericoloso non solo per sé ma anche per i suoi cari, ha ritenuto opportuno condannare apertamente le parole ingiustificabili scritte sui social. L'assessore è aperto alle critiche costruttive per il bene della città ma non accetta, giustamente, attacchi gravi e personali. (p.t.)

L'assessore scrive: "Ho atteso tutta la notte, perché si sa la notte generalmente si dice porti consiglio, prima di pubblicare lo screenshot di questo commento fatto a margine di un articolo di un quotidiano online, relativo al fatto increscioso e violento verificatosi ad Alghero ieri pomeriggio. Pensavo che l’autore, anche dopo che gli è stato fatto notare il tenore e la gravità di ciò che scriveva, avesse in qualche modo riparato a ciò che, forse dettato da un impulso incontrollato, aveva pubblicato. Stamattina con molto stupore ho dovuto invece constatare che, probabilmente, il suo non è stato un gesto solo impulsivo, ma forse consapevole. Credo che le eventuali critiche sull’operato di chi amministra una città sia legittimo da parte di un cittadino, che però se si espone deve anche sapere di cosa si sta parlando; con questo non mi voglio lavare delle responsabilità di come in questo momento si trovano le nostre strade per via degli innumerevoli cantieri in corso, questa è stata la sua “debole” giustificazione, nonostante non sia di mia stretta competenza, ma sarebbe stato ugualmente grave se il commento fosse stato rivolto al mio collega assessore ai Lavori Pubblici; ma l’argomento da focalizzare non mi pare debba essere questo, che voleva essere solo un inciso. Istigare all’ odio e alla violenza pubblicamente, come in questo caso, non mi pare che possa trovare giustificazioni per nessun motivo... sono molto amareggiato poiché pensare di poter scrivere liberamente e con leggerezza qualsiasi follia gli passi per la testa sia davvero pericoloso. I social network danno giustamente la possibilità a tutti di esprimersi, entro però un certo limite, perché siccome gli interlocutori possono essere i più disparati, con certe affermazioni si può mettere a repentaglio anche l’incolumità di persone che non si conoscono nemmeno, che magari hanno dietro una famiglia e dei figli, o che magari possono avere una sensibilità che chi scrive dietro una tastiera non si conosce. Ad essere onesto sono molto combattuto su come affrontare questo fatto , perché se da un lato posso capire che chi scrive può avere anche qualche sua personale ragione recondita; dall’altro sono molto preoccupato per la deriva che può assumere l’impunità di questi gesti.