Nei giorni scorsi, durante il soggiorno estivo ad Alghero del presidente della
Repubblica Mattarella, la stampa nazionale e regionale ha divulgato la notizia di
una sua possibile visita al faro di Capo Caccia in cui peraltro si dava risalto
all’ipotesi della vendita a privati del faro medesimo per la realizzazione di una
struttura ricettiva di lusso.
Comincia così una nota di Sardenya i Llibertat che aggiunge :
Ricordiamo che il suddetto faro è stato realizzato nel 1864 su un promontorio
roccioso a 186 sul livello del mare - faro il più alto d’Italia e più a Ovest del
territorio italiano -, una struttura indispensabile a garantire la sicurezza della
navigazione nel Mare di Sardegna e perciò di notevole portata luminosa
costituendo al contempo uno dei simboli identitari più significativi del nostro
territorio.
Il faro di Capo Caccia e le sue pertinenze - la gestione è di Marifari La
Maddalena della Marina Militare - sono stati interessati da regolari lavori di
manutenzione e di adeguamento tecnologico al fine di garantirne l’insostituibile
funzione per la navigazione.
Nello scorso mese di aprile, dopo le anticipazioni dell’ex sindaco Bruno e del
direttore Mariani, rilasciate durante una riunione dell’Assemblea del Parco di
Porto Conte, i gruppi della minoranza in Consiglio comunale diffusero un
documento di proposta per l’acquisizione al patrimonio dell’Ente Parco delle
suddette strutture.
Comunque, dalle nostre più recenti ricerche sul sito dell’Agenzia del Demanio il
faro di Capo Caccia e relative pertinenze non risulterebbero tra i beni in
imminente vendita o concessione a privati.
Tuttavia, al fine di evitare il ripetersi di una situazione analoga a quella che ha
interessato l’area naturalistica di Punta Giglio, con le forti contestazioni che ne
sono seguite da parte della popolazione algherese e sarda - tale area è
ricompresa nel Parco Naturale Regionale di Porto Conte e sottoposta a molteplici
livelli di tutela ,il movimento politico Sardenya i Llibertat
rivolge un appello alle autorità di competenza, ai partiti, movimenti e liste con i
rispettivi gruppi consiliari presenti nel Consiglio comunale di Alghero di attivarsi,
nell’ambito delle rispettive competenze, per approvare i seguenti atti:
- Mozione deliberata dal Consiglio comunale di Alghero
Un’apposita mozione deliberata dal Consiglio comunale che impegni il sindaco e
la giunta comunale per chiedere alla Regione Sardegna e all’Agenzia del
Demanio dello Stato l’assegnazione dell’edificio del farista e del terreno
circostante al faro di Capo Caccia con vincolo di destinazione d’uso esclusivo
museale e culturale in genere, escludendo qualsiasi attività di pernottamento e di
ristorazione. Una volta acquisiti al demanio comunale con vincolo di destinazione
d’uso tali beni potrebbero anche essere assegnati all’Ente Parco per lo
svolgimento delle sue attività istituzionali di tutela e promozione ambientale.
E infine un Piano organico di censimento e utilizzo dei beni comuni
Oggi si rende necessario predisporre un Piano organico di censimento e utilizzo
degli immobili comunali e in genere pubblici che anteponga gli interessi generali
a quelli particolari di singoli individui o di operatori economici.
In passato edifici e
terreni comunali o comunque pubblici sono stati ceduti indebitamente a soggetti
privati o abbandonati all’appropriazione abusiva, sottraendoli così agli usi
legittimi della comunità. Tale pratica, per mancanza di progettualità o per
colpevole disinteresse nonché per cinico calcolo politico, continua ancora oggi.
- Iniziativa per l’attuazione dello Statuto speciale della Sardegna
In attuazione dell’art. 14 dello Statuto speciale della Sardegna - Legge
costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 - sosteniamo l’urgenza di attivare tutte le
procedure legislative e amministrative affinché i beni immobiliari del patrimonio e
demanio dello Stato insistenti nel territorio della Sardegna ma rimasti inutilizzati -
mantenuta la classificazione vincolistica originaria o con introduzione di rigorosi
vincoli di destinazione d’uso -, vengano trasferiti alla Regione Sardegna; quelli
ricadenti nella fascia costiera dei due chilometri dal mare andrebbero acquisiti
alla Conservatoria delle coste, debitamente riattivata." La nota è firmata dal coordinamento di Sardenya i Llibertat,Salvatore Scala,Carlo Sechi,Luigi Addis e Sergio Floris.
![]()