Che i rapporti tra il sindaco di Olbia Settimo Nizzi e la dirigente del Comune, ingegner Gabriella Palermo, erano piuttosto tesi era noto a tutti. Un lunghissimo contenzioso consumato tra avvocati e aule di tribunale che ha portato nell'aprile scorso alla sospensione dal servizio della dirigente per sei mesi.
Ma ora, a poco più di un mese dal provvedimento del sindaco, la dirigente irrompe nella cronaca con una nota nella quale informa di aver presentato formale denuncia alla Procura della Repubblica di Tempio per violenza sessuale.
Violenza subita da parte del sindaco Settimo Nizzi. L'arrivo della nota inviata agli organi di informazione dall'ingegner Gabriella Manca ha provocato clamore , sorpresa e qualche legittima perplessità visto che si tratta di una accusa piuttosto grave che non mancherà di determinare ulteriori clamori. La dirigente si è preoccupata di trasmettere anche le certificazioni fotografiche dell'avvenuta trasmissione della denuncia ai vertici della Procura.
.Riportiamo di seguito il testo integrale della nota inviata alle redazioni dei giornali.
"Ho subito una violenza sessuale da parte del Sindaco Settimo Nizzi. Mi presento: mi chiamo Gabriella Palermo.
Mi sarei potuta chiamare in qualsiasi altro modo ed essere qualunque altra persona. Quindi qui, adesso, mentre scrivo, io sono prima di tutto una donna che ha subito una violenza sessuale e poi un essere umano che si chiama Gabriella Palermo.
Chiaro è che il mio nome, almeno per i cittadini di Olbia, per i miei amici e forse anche per qualcuno che neanche mi conosce, evoca altri trascorsi burrascosi tra il signor Nizzi nella sua veste di Sindaco e la signora Gabriella Palermo nella sua veste di Dirigente del Comune di Olbia. Ma nessunodi essi, per quanto dolorosi in maniera indicibile, penosi, pesanti per l’animo durissimi da affrontare, sopportare e combattere, possono mai eguagliare il senso di umiliazione, di smarrimento, di incredulità, paura e impotenza che infligge un sopruso fisico.
Un contatto indesiderato scatena immediatamente la consapevolezza di quanto sacro sia il proprio corpo, di quanto esso sia profondamente nostro e di quanto esso non sia solo fisicità ma invece l’espressione visibile e tangibile del nostro io più intimo. Quando qualcuno vìola il nostro corpo, violenta anche la mente, i pensieri, i sentimenti, offende la dignità, scaraventa il nostro essere in un baratro di paure, di dubbi. E di confusione così enorme che capita l’incredibile: insorge la vergogna. Inspiegabilmente è la vittima che si vergogna di ciò che ha subito. E tace. Per riserbo, imbarazzo, pudore, paura… Ecco, tutto ciò ha provato la donna Gabriella.
Ed è proprio vero: chi non ha esperienza di certe cose non può capirle fino in fondo. Ma è anche vero che chi le ha provate capisce bene cosa sto dicendo ed è come se vedessi la pelle d’oca che vi provoca il ricordo di ciò che avete subìto.
Anche io ho taciuto con il mondo. Ho subito messo al corrente solo i miei familiari e qualche amico fidatissimo.
Non ho taciuto però con l’Autorità nella quale tutti confidiamo per avere giustizia su questa terra e, in aggiunta a quattro denuncie per mobbing depositate precedentemente, ho denunciato il sig. Sindaco Settimo Nizzi al Procuratore della Repubblica anche per la violenza sessuale subìta, tramite una pec del 20.04.2020 le cui ricevute di invio, ricezione e accettazione da parte del Sistema di ricezione atti della Procura troverete in copia a tergo di questa comunicazione unitamente all’inizio e alla fine del testo della denuncia.
Si è verificato che, a quattro mesi di distanza da quest’ultima, il 14.08.2020, ovvero giusto giusto il tempo prescritto dai regolamenti per poterlo fare, l’apparato burocratico del Comune mi ha espulso per sei mesi dal Comune stesso. Un caso? Non lo so.
So che fra è già passato più di un mese dalla mia “espulsione” e in questo tempo ho riflettuto. E ho considerato questo: è giusto che io renda noto ciò che mi è successo. La violenza sulle donne (ma anche sugli uomini) si esplica in tanti modi e da parte di soggetti appartenenti ad ogni ceto sociale. La violenza fisica e sessuale è una delle più esecrabili chiunque la compia e su chiunque venga compiuta.
Ma quando a farla è un uomo pubblico, un Sindaco e per giunta mentre è proprio nella sua veste di Sindaco, il primo Cittadino che dovrebbe essere esempio di probità, di correttezza, al quale bisognerebbe fare riferimento per avere supporto e aiuto, allora il delitto è inqualificabile. Io ho sentito il dovere civico di scrivere questa lettera aperta a tutti - conclude Gabriella Palermo - di spezzare la catena del silenzio che copre, lo devo dire, l’indegnità di chi rappresenta nel mondo Olbia e i suoi cittadini. E ora mi sento meglio."
Nella serata di venerdì il sindaco Nizzi ha convocato una conferenza stampa nel corso della quale ha rigettato tutte le accuse annunciando di aver presentato querela per la diffusione di notizie "false" da parte della dirigente e per diffamazione. Nizzi ha ribadito in diverse interviste di non essere mai rimasto solo con la dirigente e che le accuse che gli vengono rivolte ("le peggiori che si possono fare a un uomo") sono frutto di una annosa contrapposizione. La dirigente ha presentato ben 4 denunce per mobbing ma ora spunta una denuncia per violenza sessuale. Nel controverso rapporto tra l'amministratore le la dirigente spunta anche un presunto sculaccione che sarebbe all'origine della denuncia di Gabriella Palermo.