Alla fine dell’agosto 2017 un imbecille cafone non ebbe di meglio da
fare che imbrattare la cinquecentesca Torre spagnola (o Torre di Mezza
Spiaggia) sulla spiaggia del Poetto con i suoi deliri pseudoartistici.
Lo sostiene in una nota il Gruppo di Intervento Giuridico che aggiunge: "In un solo gesto il cafone ha compiuto almeno tre reati:
danneggiamento (art. 635 cod. pen.), degrado di beni tutelati con
vincolo ambientale/paesaggistico (art. 181 del decreto legislativo n.
42/2004 e s.m.i.), deturpamento di bene culturale (art. 169 del
decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Non è street art, non si tratta di dar lustro a muri degradati, è
vandalismo.
Non si tratta di Banksy, si tratta di cafoni e
delinquenti.
L’allora Sindaco di Cagliari Massimo Zedda, giustamente, interessò la
Procura della Repubblica per i reati commessi contro “uno dei simboli
di Cagliari” e affermò testualmente: “Faremo in modo, con gli altri
enti competenti, di riportare la torre al suo stato originario”.
Sono passati due anni e mezzo e lo sconcio è ancora lì, a deturpare
“uno dei simboli di Cagliari”, nonostante più richieste d’intervento,
nonostante due formali istanze (6 aprile 2019, 9 luglio 2019).
Unica risposta da parte del Comune di Cagliari (nota prot. n.
0210439/2019 del 29 luglio 2019), che aveva fornito copia della
segnalazione (nota Dir. Gen.le Comune prot. n. 205252 dell’1 settembre
2017) alla Procura della Repubblica, all’Agenzia del Demanio e alla
Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari a
suo tempo inoltrata, nonché della risposta dell’Agenzia del Demanio
(nota del 28 settembre 2017) che – dopo sopralluogo congiunto del 7
settembre 2017 – chiedeva l’intervento della competente Soprintendenza
in quanto bene demaniale statale qualificato “bene culturale” (artt.
10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.; individuazione
con D.M. 18 agosto 1970).
A Orosei lo scempio sulle rocce di Cala Liberotto è stato ripulito in
pochi giorni (aprile 2019), ad Alghero l’analogo vandalismo sulle
rocce di Capo Caccia è stato ripulito a tempo di record dopo un paio
di giorni (luglio 2019).
A Cagliari due anni e mezzo solo per bandire una gara di modesta
entità per la ripulitura.
Non certo un’attività fulminea.
L’Agenzia del Demanio, infatti, finalmente, il 20 maggio 2020 ha
pubblicato la gara con il criterio del massimo ribasso (euro 7.279,38
+ I.V.A.).
Il 29 maggio è previsto l’esito.
Sarebbe ora - conclude Grig - di far seguire i fatti alle parole, no?"