Da uno studio recentemente condotto dalla Coldiretti Sardegna, si è verificato che i prezzi di vendita al dettaglio di 7,90 euro e di 6,90 euro al chilo, non sono assolutamente compatibili con i prezzi pagati ai pastori per agnelli sardi. «Occorre fare la dovuta chiarezza per i consumatori» - avvisa Marco Scala presidente regionale di Coldiretti, che spiega - «é per questo che sull’agnello sardo si è scelto di fare un percorso di valorizzazione qualitativa, che ha portato alla nascita dell’agnello Igp di Sardegna». L'agnello di Sardegna è stato iscritto nell'elenco delle indicazioni geografiche protette (I.g.p.) con regolamento (CE) n. 138/01 della commissione del 24 gennaio 2001. L'adozione del marchio comunitario I.g.p. è qualità certa, garantita e certificata, e attesta, in primo luogo, il legame strettissimo tra il prodotto ed il territorio di origine in quanto le caratteristiche qualitative del prodotto sono fortemente influenzate dai fattori naturali ed umani della località di provenienza. La sua purissima origine sarda, i criteri di allevamento non intensivo, l'alimentazione completamente naturale, le tre diverse tipologie del prodotto (“da latte” 5-7 kg; “leggero” fino a 7-10 kg; “da taglio” 10-13 kg), l'aspetto e le qualità organolettiche, perfino il confezionamento sono oggetto di un disciplinare preciso. Luca Saba direttore di Coldiretti Sardegna, afferma che un allevatore sardo ricava mediamente una cifra che varia intorno ai 48- 50 euro, da un agnello vivo che ha una resa di 6 chili. «Significa che la carne viene pagata al pastore certamente più di 8 euro al chilo quando parte vivo dall’azienda, per cui appare difficile trovare al dettaglio agnelli sardi a prezzi più bassi di quelli che vengono dati agli imprenditori agricoli» chiarisce Saba. Il costo del trasporto, macellazione, confezionamento e trasporto al dettaglio varia tra 1, 20 o 1,50 al kg, sulla base delle analisi osservate da Coldiretti, si evince per cui un agnello sardo non può avere un prezzo inferiore a 9,20-9,50 euro al kg. «Il consumo di carni provenienti dall‘estero in questo caso potrebbe essere l’ipotesi più giustificabile alla presenza di prezzi molto bassi» sottolineano da Coldiretti e rimarcano «nonostante in Sardegna produciamo un agnello di ottima qualità, molto apprezzato sul mercato, difficilmente riconoscibile senza la certificazione igp di Sardegna. In questo periodo gli agnelli sardi venduti e macellati per Pasqua ammontano circa a 300.000 capi». Il consiglio dell’ associazione di categoria, soprattutto in questo periodo di crisi è di comprare sardo e di chiedere sempre al momento dell’acquisto la provenienza del capo macellato, poiché tale dato deve essere a disposizione dei consumatori.
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