E’ vero, purtroppo, periferie, campagne, strade della Sardegna sono da
troppo tempo afflitte da un vero e proprio rosario di discariche
abusive di ogni genere.
Chi dovrebbe intervenire?
Per le strade gli obblighi di pulizia e di decoro ambientale competono
ai titolari e ai concessionari della rete viaria (art. 14 del decreto
legislativo n. 285/1992 e s.m.i.), mentre per i terreni contigui e le
campagne sono compiti dei soggetti pubblici e privati proprietari
(art. 192 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), come
rammentato anche da una circolare assessoriale dell’ottobre 2012.
Non sono esenti da compiti anche gli amministratori locali: la recente
sentenza Corte cass., Sez. III, 15 novembre 2018, n. 51576 ha
affermato che, nell’ordinamento delle Autonomie locali, pur
sussistendo una netta distinzione fra i poteri d’indirizzo
politico-amministrativo di competenza dei vertici istituzionali e i
poteri gestionali attribuiti ai dirigenti o ai responsabili
tecnico-amministrativi dei servizi (art.107 del decreto legislativo n.
267/2000 e s.m.i.), non è certo escluso il dovere di attivazione da
parte del sindaco di un Comune quando siano note situazioni che
pongano in pericolo l’ambiente e/o la salute dei cittadini, non
derivanti da fatti contingenti e occasionali.
Per la nostra non piccola esperienza pluridecennale, non si è mai
vista una situazione come quella presente nelle campagne di Selargius
(CA): la località Sa Muxiurida rappresenta un vero e proprio lucroso
Far West dei rifiuti noto a tutti.
Ettari ed ettari di discariche abusive e roghi di rifiuti a cielo aperto.
Da anni, l’associazione ambientalista Gruppo d’Intervento Giuridico
onlus, raccogliendo le segnalazioni di cittadini preoccupati ed
esasperati per la situazione di degrado ambientale e di pericolo per
la salute umana che si è venuta a creare nella zona a causa
dell’abbandono incontrollato di rifiuti di ogni genere, chiede la
bonifica ambientale dell’area in questione.
Fra l’altro i proprietari dei terreni rischiano di essere subire anche
gli effetti penali delle discariche e dei roghi di rifiuti effettuati
dai delinquenti, come indica la giurisprudenza costante in materia.
Ben quattro istanze in proposito (27 gennaio 2016 , 29 giugno 2016, 10
agosto 2017, 3 novembre 2018), in questi giorni viene inviata la
quinta.
Infatti, nonostante una parziale bonifica effettuata dal Comune di
Selargius e gli interventi del Corpo forestale e di vigilanza
ambientale e il sequestro preventivo di una parte dell’area, la
situazione rimane immutata, se non peggiorata, come purtroppo
dimostrano le immagini inviate dai cittadini.
Eppure gli interventi repressivi non mancano.
Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale ha fornito (nota prot. n.
77011 del 3 dicembre 2018) gli imponenti numeri dell’attività svolta:
* attività in campo penale: n. 23 sequestri preventivi per discarica
abusiva (2010-2018), n. 4 sequestri di automezzi pesanti per traffico
illecito di rifiuti, n. 22 persone indagate;
* attività in campo amministrativo: n. 14 violazioni amministrative
(2015-2018), n. 22 segnalazioni al sindaco di Selargius per
l’emanazione di provvedimenti di bonifica ambientale (art. 192 del
decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
Sono numeri che fanno comprendere come vi sia una vera e propria
lucrosa attività organizzata di gestione dei rifiuti parallela a
quella legale per ragioni legate al risparmio economico nello
smaltimento di rifiuti speciali e non (detriti, pneumatici, mobili,
vernici, rottami, ecc.), prima depositati, poi bruciati.
Un’attività illecita, sanzionata in particolare ai sensi degli artt.
255 (divieto di abbandono di rifiuti) e 256 (attività di gestione di
rifiuti non autorizzata) del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.,
nonché 674 del codice penale, che va stroncata con adeguata attività
di vigilanza predisposta dal Comune e provvedimenti della magistratura
se non vogliamo che le campagne di Selargius siano destinate a
diventare una permanente discarica a cielo aperto, con tutte le ovvie
conseguenze ambientali e sanitarie.
Insomma, è fondamentale l’attività di sensibilizzazione dei cittadini
e un efficiente servizio di raccolta e gestione dei rifiuti, ma
davanti a vere e proprie attività criminali di smaltimento illecito
dei rifiuti di ogni genere non può mancare la giusta risposta
preventiva e repressiva di amministrazioni pubbliche e magistratura.