Non sono stati sufficienti diciotto anni per portare alla maturità la
Mostra regionale del libro. Nonostante l’AES e gli editori sardi
abbiano sempre rivendicato a più riprese una condivisione progettuale,
quest’anno sono stati totalmente esclusi e ignorati da parte del
Comune di Macomer e della Regione.
Pertanto non parteciperanno alla XVIII Mostra regionale del libro in
Sardegna e chiedono senza mezzi termini l’annullamento della
manifestazione. Un evento che, a detta dei rappresentanti
dell’associazione, sarebbe finito in una morsa gestionale totalizzante
da parte del Comune di Macomer, tradendo lo stesso spirito per cui era
nato.
Cioè la promozione dell’editoria dell’isola. Visto che la
manifestazione è totalmente finanziata con risorse provenienti dal
capitolo dell’editoria sarda.
Se da un lato l’accusa è quella di avere escluso gli Editori sardi,
senza alcuna condivisione sui contenuti, sulle date e sulle modalità
organizzative, dall’altra, oltre alla marginalizzazione del ruolo
delle aziende c’è il biasimo per vedere snaturata un’iniziativa nata
nel 2000 da un accordo tra l’assessorato regionale e l’AES, per dare
agli stessi editori una vetrina esclusiva e un ruolo di primo piano.
Ma non è tutto. Le date scelte da Regione e Comune di Macomer per
l’apertura della Mostra, dal 17 al 20 ottobre, corrispondono
paradossalmente a quelle della Fiera internazionale di Francoforte, un
evento per il quale la Regione finanzia la partecipazione degli
editori come appuntamento irrinunciabile per la promozione della
Sardegna attraverso il mondo del libro.
Una coincidenza che ha il sapore della beffa, e impedisce di fatto la
presenza a Macomer dei principali protagonisti. A dimostrazione –
dicono gli editori – che a fare gola al Comune non sia tanto la
manifestazione in se stessa ma il finanziamento che c’è dietro.
Tutte le criticità sono state elencate stamane dalla presidente
Simonetta Castia nel corso di una conferenza stampa che alla Camera di
commercio di Sassari ha visto la presenza del direttivo AES e di
numerosi imprenditori aderenti all’associazione (unica presente e
operante in Sardegna e riconosciuta dalla normativa regionale).
«Solo casualmente siamo venuti a conoscenza di un atto di indirizzo
che quest’anno escludeva totalmente l’oggetto della fiera, cioè
l’editoria – ha spiegato Castia –. Abbiamo contestato immediatamente
questa decisione assunta in maniera formale senza aver ricevuto alcun
riscontro. C’è stato un goffo tentativo di finto coinvolgimento, quasi
che la nostra presenza attiva non fosse un vincolo per il Comune, che
ha assunto abusivamente il ruolo di coordinatore artistico e di
proprietario di una fiera che invece è regionale. In Commissione
Cultura abbiamo chiesto di esercitare vigilanza perché ritenevamo che
ci fossero situazioni poco chiare e chiediamo che si dia seguito alle
nostre richieste».
Nella sintesi dell’intervento, se Macomer doveva essere la cornice
dell’iniziativa (opportunità che avrebbe potuto pendere su altri
centri dell’isola), la sua Amministrazione comunale ha cercato di
farla propria assumendo gradualmente ruoli che non gli competevano.
Dal 2011 il Comune è diventato un collettore di tutti i fondi, e ha
così iniziato a rivendicarne impropriamente anche la titolarità. Le
cose sono progressivamente peggiorate dal 2014, fino al tentativo di
esclusione totale degli editori da qualsiasi presupposto progettuale.
Dopo aver visto snaturare anno dopo anno l’utilizzo dei finanziamenti
sulla promozione dell’editoria garantiti dalla legge 22/98, l’AES ora
punta i piedi, come peraltro aveva già fatto nel mese di maggio per il
bando regionale sulla partecipazione al Salone del libro di Torino. Un
evento clamorosamente caratterizzato dalla partecipazione separata di
Editori sardi da un lato e dello stand istituzionale RAS dall’altro.
Tutto questo in un momento di particolare impoverimento per il
comparto, che da anni non riceve nessuna attribuzione diretta di
finanziamenti per la realizzazione di progetti autogestiti.
La somma
di 120mila euro stanziati nel 2019 per la promozione del settore, la
ricevono i Comuni, che hanno certamente interesse a destinarli a scopi
di loro utilità. Però stavolta l’AES non si limita a dire no. Chiede
con decisione che la manifestazione di Macomer venga annullata ed è
pronta a dimostrare le sue ragioni anche attraverso le vie legali. È
chiaro che a queste condizioni gli editori sardi non parteciperanno
più ad alcuna manifestazione promossa dalla Regione Sardegna.