Sassari è la prima città italiana in cui ha preso il via il progetto
nazionale Esero, promosso dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) insieme
all'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). L'iniziativa è guidata da ANISN,
l'Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali, coordinata a
Sassari dal professor Mauro Solinas dell'Istituto Agrario Pellegrini.
La prima giornata di formazione per gli insegnanti di scienze si è
svolta il 5 settembre nelle aule del Convitto Canopoleno, a cura
dell'insegnante Mara Paolini e di Antonio Lepedda, ricercatore del
dipartimento di Scienze biomediche del nostro ateneo.
Scopo del progetto è aumentare l'efficacia dell'insegnamento delle
cosiddette materie Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e
Matematica), utilizzando metodi e contenuti della ricerca spaziale. Si
tratta di corsi qualificanti e divertenti che conducono gli insegnanti
nel mondo dello spazio rispondendo a interrogativi di vario genere:
“Come far atterrare senza danni un astro-uovo nel laboratorio di
fisica?”, “Può esistere la vita in ambienti alieni?”, “Possiamo
riprodurre a piccola scala gli effetti dei cambiamenti climatici?”.
Ogni domanda corrisponde a un modulo didattico pensato per facilitare
l'apprendimento degli studenti utilizzando tecniche innovative e
suggestive.
Esero Italia offre 10 corsi di formazione e 17 workshop in tutta
Italia per un totale di quasi 300 ore di formazione e, a oggi, più di
500 docenti iscritti ai corsi. I percorsi formativi Esero sono
totalmente gratuiti e riconosciuti come formazione docenti. La
prossima tappa sarda di questo progetto di terrà a Oristano.
«Con questo progetto vogliamo fornire agli insegnanti uno nuovo
strumento per appassionare i ragazzi allo studio delle scienze -
spiega Mauro Solinas - e siamo molto contenti che Sassari sia stata
scelta come prima città per iniziare questo percorso a livello
nazionale».
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