«Il progetto prevede una ristrutturazione e nuova organizzazione
degli spazi, un collegamento con la Radiologia e con le discipline
mediche direttamente interessate alla sua attività. È quanto abbiamo
previsto per il pronto soccorso dell’Aou di Sassari, per il quale
abbiamo anche deliberato di mettere a disposizione oltre 1,5 milioni
di euro». A dirlo è il direttore generale facente funzioni
dell’azienda di viale San Pietro, Nicolò Orrù, che ricorda gli impegni
presi per la struttura al piano terra del Santissima Annunziata.
«Vorrei ricordare – riprende Nicolò Orrù – che proprio il pronto
soccorso è stato un obiettivo che della dirigenza guidata dal
direttore D’Urso.
«Nel recente incontro, la commissione regionale sanità – prosegue il
direttore generale – ha visitato la struttura e ha potuto conoscere i
problemi attuali della stessa. Una situazione non certo ottimale, che
ha bisogno di ridurre il carico di afflusso delle persone e di una
migliore gestione dei percorsi. Ecco, allora, che proprio la scelta di
destinare oltre 1,5 milioni per la ristrutturazione e la
riorganizzazione degli spazi è dettata dal fatto che non è più
possibile attendere la costruzione del nuovo ospedale, a valle delle
stecche bianche, per avere un nuovo pronto soccorso.
«Il progetto – afferma ancora – realizzato dal nostro Ufficio tecnico,
che sta lavorando su quello esecutivo, prevede una ristrutturazione,
che consentirà di ottimizzare l’impiego delle risorse umane, degli
spazi e di limitare al minimo indispensabile gli spostamenti dei
pazienti in fase di completamento delle indagini diagnostiche e di
stabilizzazione del paziente».
«È chiaro – riprende Nicolò Orrù – che la riduzione degli accessi al
pronto soccorso dipenderà anche dalla stretta sinergia e
collaborazione con i servizi territoriali».
Per quanto riguarda l’organico, il direttore generale ricorda che
«abbiamo destinato alla struttura cinque nuovi medici. Inoltre, stiamo
portando a conclusione il concorso per medici di pronto soccorso che
consentirà, a noi e all'Ats, di assumere personale specializzato. In
caso di necessità potranno essere presi anche medici specializzandi
dell'ultimo anno di corso che potranno così diventare immediatamente
disponibili nelle strutture. Stiamo assumendo infermieri da destinare
al pronto soccorso, oltre ad altri tre infermieri che, grazie al
progetto per i dipendenti del Policlinico, potremo destinare al
miglioramento dell’accoglienza. Per quest’ultimo aspetto, infine,
stiamo pensando a un progetto che possa coinvolgere anche
l’università».
Il progetto prevede la creazione di un’area presidiata per il
monitoraggio post-triage dei pazienti barellati.
Questo permetterà al
personale addetto di riconoscere più facilmente le eventuali modifiche
del quadro clinico del paziente e, nel caso, l’aggiornamento del
codice di priorità e di intervento immediato.
La nuova strutturazione degli spazi prevede, inoltre, la possibilità
di far sostare, accanto al paziente che aspetta la visita, un
accompagnatore con evidenti vantaggi di tipo psicologico per il
paziente e di controllo per la struttura.
All'interno del pronto soccorso è prevista la creazione di un open
space con numerosi box che permetterà di mantenere il contatto col
medico che ha preso in carico il paziente per tutta la durata
dell’accesso e “assorbire” nell’area di valutazione e trattamento un
numero maggiore di pazienti in relazione al numero di box liberi.
Tre i vantaggi. Il primo è la creazione di un'area rossa con la
creazione di una zona adeguatamente attrezzata per la gestione delle
emergenze, con due letti di terapia intensiva - un'appendice della
terapia intensiva del quinto piano – gestiti dal servizio di Anestesia
in h24, con l’obiettivo di evitare i trasferimenti del paziente in
shock e il supporto delle strumentazioni necessarie. Quindi la
riorganizzazione delle attività radiologiche interventistiche nel
primo sotto piano. E, infine, un accesso esterno e la sistemazione di
due ambulatori ortopedici, di una sala gessi e di una sala di
radiodiagnostica dedicata alla traumatologia,
Una soluzione questa che eviterà ai pazienti e ai loro accompagnatori
di percorrere distanze elevate e di sovraccaricare i percorsi sino ad
ora utilizzati per raggiungere ambulatori e sala gessi.