Sassari Alghero a 4 corsie: unica possibilità il Consiglio dei Ministri
29 lug 2019 11:04 -
A.B.
Ha destato scalpore in questi giorni l’esito negativo della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale sul 1° lotto della SS 291 Sassari Alghero. Secondo l’ente tecnico del Ministero dell’Ambiente, infatti, la strada potrà essere completata ma solo con una riduzione a due corsie. Non è certamente questo che si aspettavano i cittadini del territorio, stanchi di attendere la realizzazione di un’arteria stradale strategica protagonista di oltre 30 anni di rinvii.
Ma ora è il momento della politica, quella che deve necessariamente trovare le soluzioni e risolvere i problemi. Da una parte arrivano le rassicurazioni del Presidente del Consiglio Regionale Michele Pais, che tranquillizza tutti con un post: «la quattro corsie Sassari Alghero si farà». In pratica lo stesso slogan del suo leader Matteo Salvini, quando nei comizi pre elettorali qui ad Alghero garantiva il completamento dei lavori a 4 corsie. Rassicurazioni arrivano anche dai 5 stelle locali, coinvolti come la Lega in quanto maggioranza di Governo, i quali sostengono che «questo parere verrà superato», forti anche delle ultime dichiarazioni del ministro Toninelli, qui sul posto qualche mese fa.
La soluzione, infatti, ci sarebbe: nonostante le conclusioni negative della Commissione VIA, il Consiglio dei Ministri può avocare a sé la decisione e superare l’empasse. Questo è quanto sostengono le opposizioni guidate da Mario Bruno, ma anche il suggerimento delle altre forze politiche di maggioranza, tanto che l’ex consigliere regionale Marco Tedde propone di lavorare «tutti assieme per fare in modo che il Governo Conte intervenga superando il parere della Commissione di VIA e ripristinando le quattro corsie del progetto originario».
Si attendono ora i fatti concreti e, soprattutto, una ferma presa di posizione nei confronti di quei ministri che, in campagna elettorale, hanno fatto delle promesse e preso degli impegni.
Si spera di recuperare il tempo perso dalla precedente amministrazione che, nel 2015, avrebbe potuto, considerato l’allora governo amico, trovare una soluzione concreta anziché inscenare teatrini quali occupazioni stradali e fantomatiche raccolte di firme con un ritardo di 4 anni.
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