Alghero: l'agonia dell'Ospedale Marino - La riabilitazione verso Oristano e Cagliari - Un disastro programmato

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Come ogni anno l’estate, con l’avvento delle ferie del personale medico, infermieristico, tecnico e di supporto, porta ad una riduzione del personale con conseguente sovraccarico di lavoro e una diminuzione delle attività per il paziente ed uno scadimento della qualità delle erogazioni sanitarie rese". Comincia così una nota del sindacato infermieri Nursing Up a firma del segretario provinciale Alessandro Nasone.

La nota aggiunge: "Tutto ciò accade anche quest’anno nell’UO di Riabilitazione dell’Ospedale Marino di Alghero, per tutto il mese di agosto si lavorerà a scartamento ridotto, diminuendo ancor di più l’appropriatezza delle cure oberando di lavoro il poco personale presente. Una consuetudine che potrebbe essere corretta se solo i dirigenti dell’Assl e Ats imparassero a programmare per tempo evitando poi di tappare falle nel personale; falle che sono tutt’altro che improvvise ma assolutamente prevedibili. La Riabilitazione dell’Ospedale Marino, un tempo uno dei reparti più importanti della Sardegna per quanto riguarda la riabilitazione motoria, ora invece è relegata a fanalino di coda della sanità sarda a causa proprio la carenza di personale ma anche grazie ad un progressivo disinteressamento, negli ultimi anni, da parte della Regione e degli organi apicali dell’ASSL Sassari e dell’Ats.

L’Unità Operativa algherese ha le potenzialità, posti letto e spazi per poter assistere pazienti complessi, ma le scelte della Regione, è stata quello di indirizzare tutta la gestione dei casi di riabilitazione più complessa verso Oristano e Cagliari. Questo accade mentre a Sassari esiste un Hub di 2 livello al quale manca un reparto di riabilitazione vero e proprio. Il SS Annunziata è il trauma center di Riferimento del Centro Nord Sardegna; tutti i casi di incidenti stradali, politraumi ecc. afferiscono quotidianamente alla struttura sassarese, la quale tutti i giorni si trova a fronteggiare enormi problemi nelle dimissioni proprio di pazienti politraumatizzati che hanno assoluta necessita di iniziare il ciclo di riabilitazione e a causa della scarsità dei centri che accolgono pazienti complessi i tempi di attesa di un posto letto di riabilitazione si dilata enormemente (anche due mesi) causando danni importanti ai pazienti ma anche alla struttura che vede cosi aumentare i propri costi a causa di ricoveri al limite dell’appropriatezza. I posti letto di Riabilitazione sono sempre più richiesti mentre l’offerta è sempre più risicata.

Alghero è, sulla carta, un Centro di 1° livello, la riabilitazione è essenziale per la classificazione ma è estremante necessaria per tutto il Territorio del Nord Sardegna. Un rilancio di una struttura come quella di Alghero non è più rinviabile e un investimento su di essa attraverso nuovi ingressi di personale (non solo per tappare le falle) infermieristico, fisioterapico, oss e medico ma anche attraverso un ammodernamento tecnologico globale che permetta ad una struttura di tornare ai fasti di un tempo e ai pazienti di trovare le cure migliori senza allontanarsi troppo dalle loro case e dalle loro famiglie che sono indispensabili per il percorso riabilitativo di ogni persona.

Chiediamo perciò ai vertici di Ats e dell’Assl di Sassari, nell’immediato - conclude Alessandro Nasone - di immettere nuovo personale infermieristico ed OSS per assicurare le cure ai malati ed evitare di sovraccaricare il personale rimasto e nel prossimo futuro di investire su una struttura fondamentale per il territorio, magari attraverso anche una collaborazione attiva con la struttura di riabilitazione del SS.Annunziata, che permetta di nuovo l’ingresso di pazienti complessi arrivando cosi ad una riclassificazione della struttura da parte della Giunta Regionale".