L'obiettivo è quello di contenere gli atti di maltrattamento e
aggressione contro gli operatori sanitari, mettere in campo procedure
e misure, sia organizzative sia strutturali, per ridurre il rischio di
comportamenti aggressivi nei riguardi del personale in servizio. Si
vuole dare, inoltre, a tutti gli operatori le conoscenze e le
competenze per valutare, prevenire e gestire questi eventi.
È questo lo spirito della procedura di prevenzione e contenimento
degli atti di maltrattamento e aggressione a danno degli operatori che
l'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari ha approvato nei giorni
scorsi (delibera 571).
A elaborare la procedura, che prevede indicazioni operative volte a
salvaguardare e tutelare gli operatori in caso di determinate
situazioni di rischio, è stato il gruppo di lavoro formato dalle
strutture Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, Qualità
accreditamento e gestione del rischio, Direzione medica di presidio,
Pronto soccorso, Professioni sanitarie e medico competente.
Alla base ci sono i casi di aggressione, sia verbale che non, a danno
degli operatori dell'Aou da parte di utenti in generale, quindi
pazienti e familiari dei pazienti. Era pertanto necessario stilare una
procedura e prevedere delle attività di prevenzione e un monitoraggio,
così come richiesto da un'apposita raccomandazione del ministero della
Salute sulla prevenzione degli atti di violenza contro gli operatori.
Questi rappresentano veri e propri eventi sentinella che richiedono
l'adozione di opportune iniziative di protezione e prevenzione.
«Il fenomeno deve essere tenuto in debito conto e non deve essere
minimizzato – afferma il direttore generale Nicolò Orrù – va
monitorato, contrastato e affrontato con decisione. Ecco perché è
necessario mettere in campo un corretto monitoraggio e predisporre
azioni di prevenzione, contenimento a tutela degli operatori».
Un ruolo importante, previsto nella procedura, lo giocherà la
formazione del personale per favorire un senso di fiducia tra gli
operatori. Si dovrà puntare a far sì che tutto il personale abbia
conoscenza dei rischi potenziali e delle procedure da seguire per
proteggere se stessi e i colleghi da atti di violenza.
I dati epidemiologici, così come si legge nella delibera 571,
evidenziano che la violenza a carico degli operatori sanitari è un
fenomeno in continuo aumento ed è presente in tutti gli ambiti di
assistenza socio-sanitaria, anche se il fenomeno è sottostimato per le
mancate segnalazioni e pertanto talvolta sottovalutato.
L'Aou di
Sassari darà il suo contributo anche per la realizzazione di apposita
procedura a valenza regionale.
In Aou nessuna area viene considerata a rischio zero, ecco perché la
procedura dovrà essere adottata da tutte le strutture aziendali, con
priorità per quei reparti che vengono considerati a rischio elevato.
Tra i più sensibili il Pronto soccorso, le strutture psichiatriche, le
sale d'attesa e, in generale, tutte le unità operative di degenza.
La procedura elaborata mette in evidenza i fattori di rischio e
l'identificazione del rischio. Fornisce, poi, misure generali di
prevenzione, suggerisce l'individuazione delle situazioni operative a
maggiore vulnerabilità. Vengono poi suggerite misure generali di
tutela, misure specifiche di prevenzione e controllo, le strategie
comportamentali da adottare con paziente "agitato" e per la
valutazione del paziente in Pronto soccorso. A queste si aggiungono le
strategie da adottare con l'utente in caso di aggressione fisica.
Gli operatori che potrebbero essere rimasti traumatizzati dagli
episodi di maltrattamento e aggressione potranno contare sul supporto
psicologico.