L’Autotrasporto sardo è in agitazione. Al centro delle proteste ci
sono i disservizi e i sovraccosti generati dagli uffici della
Motorizzazione Civile, acuite dalla nuova emergenza sulla sospensione
delle revisioni ai mezzi pesanti per carenza di organico annunciata
nei giorni scorsi dagli uffici di Cagliari e Oristano.
È quanto denuncia l’Unione del Trasporto CNA FITA a seguito delle
numerose segnalazioni che manifestano con impeto ed esasperazione, la
volontà dei trasportatori di fermare i servizi in mancanza di una
soluzione risolutiva che ponga termine al progressivo tracollo
dell’operatività degli UMC in Sardegna. L’associazione ha per questo
notificato formalmente al Ministro e alla Direzione Generale e
Regionale dei Trasporti, all’Assessore regionale ai Trasporti, alle
Prefetture di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari la condizione di
collasso degli uffici periferici e lo stato di forte preoccupazione
degli operatori economici (autotrasportatori ma anche agenzie pratiche
auto).
La condizione degli uffici periferici in Sardegna:
sottodimensionamento, ritardi e riduzione dell’operatività si
trasformano in sovraccosti e rischi per le aziende. Un
esempio su tutti: dal 2008 l’organico della UMC di Sassari, che
contava 40 unità in forze, si è progressivamente ridotto fino ai 15
dipendenti attuali, senza alcun turn over, e con ultimo concorso
pubblico risalente al 1995, quasi 25 anni fa.
Ma la condizione degli
altri UMC provinciali non si discosta da quella del capoluogo del nord
Sardegna: a Cagliari, alla fine del 2019, dalle 36 persone attuali si
passerà a sole 27 unità; a Oristano, resteranno solo 13 unità nel 2020
con il pensionamento contemporaneo degli unici 2 tecnici che svolgono
i servizi delle revisioni e degli esami patente; Nuoro resterà con le
sole 10 unità attuali.
Le richieste CNA FITA .Pinna (Presidente regionale): “Chiediamo alla
Politica e all’Amministrazione di essere messi in condizione di
lavorare in regola e in sicurezza senza che ci vengano imposti costi
aggiuntivi per un’attività di servizio pubblico, e senza dover fermare
la nostra attività arrecandoci così un pregiudizio economico”.
Codonesu (Responsabile regionale): “Occorre affrontare con urgenza
questa nuova emergenza prevedendo sessioni straordinarie di revisione
col personale dipendente in forze e/o con tecnici temporaneamente a
supporto provenienti da altre UMC. Ma è diventato improcrastinabile un
intervento risolutivo quale l’indizione dei concorsi per nuove
assunzioni o mobilità di figure idonee a restituire piena operatività
agli UMC e serenità agli utenti”.
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