Anche in Sardegna gli autoriparatori, i carrozzieri, i meccanici, i
collaudatori, i lavaggisti e i concessionari che, per esigenze
tecniche, nei veicoli utilizzano le targhe “prova” possono tirare un
sospiro di sollievo: per ora non saranno multati.
I problemi sono iniziati qualche mese fa quando le imprese si sono
viste recapitare sanzioni, culminate in alcuni casi anche con il
sequestro dei veicoli, per l’uso di queste speciali targhe su mezzi
immatricolati ma privi di copertura assicurativa. L’accusa dell’“uso
improprio dello strumento” era legata a un’interpretazione restrittiva
di un parere del Ministero dell’Interno che, di conseguenza, faceva
scattare il divieto di utilizzo sui veicoli usati.
Una situazione che sta coinvolgendo, direttamente o indirettamente, le
3.023 imprese dell’autoriparazione che, nell’Isola, aggiustano e
manutengono 1.023.462 veicoli civili. L’82,2% delle aziende registrate
alle Camere di Commercio, ben 2.513 realtà, sono artigiane.
“Il provvedimento ha creato non poche difficoltà agli operatori del
settore – commenta Giuseppe Pireddu, autoriparatore e Vicepresidente
Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna - che si sono visti
privare di uno strumento indispensabile per fini lavorativi come
collaudo, spostamento o prova coi clienti”. “Per questo – continua
Pireddu - come Confartigianato, di fronte a una interpretazione
ministeriale che sta sconvolgendo una prassi ormai consolidata nelle
nostre officine, e che le penalizza fortemente, ci siamo subito
mobilitati ottenendo un primo risultato” “La nostra Organizzazione –
sottolinea il VicePresidente - è stata in prima fila sin da subito a
difesa delle imprese con un intervento, supportato da valide
argomentazioni legali e giuridiche, per ottenere un ripristino della
situazione ante quo e siamo stati ascoltati”.
Infatti, ora la problematica è sottoposta al parere del Consiglio di
Stato per valutare la legittimità. Inoltre, è stata anche emanata una
circolare (datata 30 maggio) inoltrata a tutte le Prefetture, a tutti
i Compartimenti della Polizia Stradale e per conoscenza al Comando
Generale Arma Carabinieri e Guardia di Finanza, e (attraverso la
Prefettura) alla Polizia Provinciale e Locale, con il richiamo di
“evitare di applicare le sanzioni nei confronti di chi opera secondo
la prassi consolidata che consentiva l’utilizzazione di targhe prova
anche su veicoli già immatricolati ma sprovvisti di copertura
assicurativa”.
L'autorizzazione per la circolazione di prova, se usata correttamente,
è uno strumento essenziale e indispensabile per autoriparatori e
autosaloni che vendono auto. Come previsto dalla Circolare n.
4699/M363 del 4/2/2004 sul veicolo in circolazione di prova deve
essere presente il titolare dell’autorizzazione o un suo dipendente
munito di apposita delega o un soggetto in rapporto di collaborazione
funzionale con il titolare dell’autorizzazione stessa. Sul veicolo in
circolazione di prova può prendere posto anche il personale addetto
alle operazioni di prova, se questa avviene per fini tecnici, ovvero
gli eventuali acquirenti, se il veicolo viene fatto circolare a scopo
di dimostrazione per la vendita.
“La problematica continuerà a essere oggetto di massima attenzione da
parte di Confartigianato Autoriparazione - continua Pireddu - che
eserciterà, a tutti i livelli, la massima pressione a difesa del
settore affinché possa giungere alla positiva e definitiva soluzione”.
“Fino a quel momento – conclude - raccomandiamo un uso professionale e
corretto dello strumento per non compromettere la sicurezza della
circolazione che garantiamo ogni giorno con la nostra attività di
riparazione e manutenzione sui veicoli. In qualsiasi altro ogni caso
contrario, chi abusa sarà punito con una sanzione amministrativa”.
Confartigianato Imprese Sardegna annuncia che, nei prossimi giorni,
contatterà i Parlamentari sardi chiedendo il loro l’intervento in
prima persona, per la risoluzione di questa problematica che interessa
tutti gli imprenditori e i professionisti del settore.