I cancelli
automatici sono un sistema di sicurezza sempre più diffuso, non solo in
ambito abitativo ma anche in contesti di carattere diverso (uffici, aziende,
siti di produzione). L’automazione degli ingressi, infatti, garantisce una
maggiore praticità di esercizio, in quanto apertura e chiusura possono essere
comandati a distanza, mediante l’utilizzo di un telecomando. Anche per questo,
in molti casi si sceglie di automatizzare un cancello tradizionale, installando
un motore ed un sistema di meccanizzazione adatto alle caratteristiche del
modello stesso. Di seguito, vediamo in che modo è possibile automatizzare un
cancello scegliendo la soluzione più adatta ad esigenze specifiche.
Quali fattori valutare
Una volta deciso di trasformare il proprio
cancello in un accesso automatizzato, è necessario valutare alcuni fattori,
perlopiù di tipo tecnico, per individuare la tecnologia più adatta da
implementare.
Anzitutto, bisogna tenere conto del peso del cancello. I modelli più
leggeri sono più versatili e si prestano
a diverse soluzioni; di contro, quelli molto grandi e pesanti vengono
generalmente automatizzati mediante la realizzazione di un sistema a
scorrimento. Altro fattore rilevante è la modalità
di apertura; i cancelli a doppio battente, ad esempio, possono essere
meccanizzati solo installando un braccio che manovri ciascuna anta in fase di
apertura e chiusura. Va inoltre valutato anche lo spazio a disposizione per il movimento dell’anta (singola o doppia)
così come la frequenza di utilizzo (quante
volte il cancello viene aperto e chiuso durante la giornata); questo aspetto
incide principalmente sulla potenza della motorizzazione. Nel caso degli
accessi a uffici o siti di produzione, ad esempio, è facile immaginare che
l’accesso sia molto ‘trafficato’; di conseguenza, servirà un motore più potente
per azionare il cancello.
Cosa occorre per l’automazione
del proprio cancello
Il processo di automazione di un cancello
tradizionale richiede l’installazione di una serie di dispositivi per
l’azionamento e il controllo del sistema; in particolare, occorrono un motore (interrato o esterno), uno o due
bracci automatizzati (per cancelli a
battente), le colonnine con fotocellula,
un dispositivo luminoso di segnalazione
(che si attiva durante l’apertura o la chiusura del cancello) e un set di telecomandi. Molti modelli prevedono
anche un sistema di apertura manuale da utilizzare nel caso in cui si verifichi
un black out. Tutto l’occorrente per la meccanizzazione può essere reperito non
solo nei negozi specializzati ma anche online, tramite e-commerce specializzati
come www.emmebistore.com,
nel cui catalogo figurano articoli della Came
e di altri brand attivi nel settore dell’automazione degli accessi.
Come scegliere la soluzione più
adatta alle proprie esigenze
Come già sottolineato, il tipo di automazione
deve essere scelto in base a diversi fattori, a partire dalle caratteristiche
del cancello.
Per ingressi
ad anta battente (singola o doppia), la soluzione più naturale consiste nel
mantenere lo stesso sistema di apertura, installando su ogni anta un braccio azionato dal motore. In tal
modo, non solo si evitano interventi invasivi, ma si sfrutta lo spazio a
disposizione in maniera coerente; spesso, infatti, i cancelli ad anta battente
vengono installati laddove non c’è spazio a sufficienza per un binario di
scorrimento.
Per i cancelli
scorrevoli, invece, si opta per un sistema di scorrimento, realizzando un binario solidale ad un organo dentato.
Anche in tal caso, non si fa altro che applicare un sistema di automazione al
preesistente sistema di funzionamento. I sistemi a scorrimento sono quelli più
utilizzati anche per meccanizzare cancelli
di grandi dimensioni o particolarmente
pesanti, in quanto generalmente sono costituiti da una sola anta molto
lunga o molto alta (o da due che scorrono in versi opposti). Si tratta di
applicazioni che è più facile trovare in contesti diversi da quello abitativo:
magazzini di stoccaggio, siti di produzione industriale e così via.